A cura di Giuseppe Ruffolo e Giulio Perugi, psichiatri- Lo studio dei rapporti tra disturbi del movimento quali balbuzie, tremore essenziale e morbo di Parkinson da una parte e disturbi d’ansia dall’altra รจ relativamente recente. In particolare la Fobia Sociale (FS), ancora nel 1985, veniva definita da Liebowitz e coll. come una condizione misconosciuta. Recentemente, tuttavia, si รจ sviluppato un crescente interesse su questo disturbo. La migliore caratterizzazione sul piano epidemiologico, nosografico e clinico della FS ha ricevuto infatti un notevole impulso dai risultati favorevoli ottenuti con i trattamenti farmacologici, in particolare con gli antidepressivi inibitori specifici del reuptake della serotonina (SSRI).
Il disturbo compare nelle classificazioni internazionali dei disturbi mentali (Diagnostic Statistic Manual o DSM, dell’American Psychiatric Association ed International Classification of Diseases o ICD, dell’Organizzazione Mondiale della Sanitร ) a partire dagli anni ‘80 ed รจ caratterizzato dalla paura e dall`evitamento di situazioni nelle quali l`individuo รจ esposto al giudizio degli altri, per il timore di mostrarsi imbarazzato, di apparire ridicolo ed incapace o di comportarsi in modo goffo, inopportuno ed umiliante. Cosรฌ definita, la FS รจ relativamente comune, ha generalmente un decorso cronico, spesso invalidante e si associa frequentemente a complicanze quali depressione, abuso di alcool e condotte suicidarie.
Nel DSM IV, la diagnosi di FS non รจ prevista quando la paura รจ focalizzata su sintomi correlati ad una condizione medica (ad esempio, paura di tremare per chi soffre di Morbo di Parkinson o di tremore essenziale benigno, paura di balbettare in soggetti balbuzienti etc). Il manuale, infatti, esclude esplicitamente la diagnosi di FS se la paura รฉ correlata primariamente all’esibizione di tremori o sintomi extrapiramidali in situazioni pubbliche; analogamente viene esclusa nei pazienti che balbettano. Questa limitazione รจ stata criticata da molti perchรฉ puรฒ inavvertitamente condurre a non riconoscere e trattare alcune forme di ansia sociale gravi ed invalidanti; ciรฒ in considerazione del fatto che comportamenti inibiti in determinati contesti, uso di alcol o sostanze a scopo disinibente e socializzante, insicurezza in situazioni interpersonali o sociali, percezione di sรฉ stessi come inetti ed inadeguati di fronte agli altri, oltre a rappresentare una fonte di disagio notevole per il paziente, costituiscono fattori in grado di predisporre allo sviluppo di complicanze quali depressione ed abuso di alcool e/o sostanze.
Liebowitz e coll. (1985) hanno descritto per primi alcuni casi di FS “secondaria” a malattie fisiche, tremore essenziale benigno, balbuzie e Morbo di Parkinson. In seguito, Stein e coll., (1990) hanno confermato che รจ frequente il riscontro di ansia sociale marcata in soggetti affetti da Morbo di Parkinson descrivendo, in questi pazienti, numerose situazioni fobiche non strettamente limitate alla paura di mostrare in pubblico i segni del disturbo neurologico. Nel 1994, George e Lydiard hanno riportato numerosi esempi di comportamenti fobico-sociali secondari a patologie disabilitanti. Sempre nel 1994, Oberlander e coll. hanno presentato otto casi clinici nei quali i livelli elevati di ansia sociale risultavano legati a patologie mediche disabilitanti; infine, Stein e coll. (1995) hanno riportato come circa la metร  degli adulti che soffrono di balbuzie soddisfi i criteri per la diagnosi di FS.
Sebbene non tutti i soggetti sofferenti di balbuzie vadano incontro a FS, un numero particolarmente elevato di essi riporta altre fobie oltre a quella di balbettare in pubblico.I dati sistematici su casistiche cliniche adeguate, tuttavia, sono ancora scarsi e manca un’analisi affidabile dei rapporti intercorrenti tra FS e condizioni mediche disabilitanti, sia sul piano clinico che su quello della risposta ai trattamenti farmacologici.

L'articolo completo รจ reperibile nelle News di Psichiatria Online

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