Anni fa, grazie anche ad interventi di carattere artistico-culturale che interessarono soprattutto il centro storico, Giulianova si guadagnò l’appellativo di “Città d’Arte”. Oggi invece pare ci sia una certa rassegnazione diffusa per ciò che accade all’interno del perimetro giuliese. Tant’è che viene quasi spontaneo ribattezzarla “Città del Disagio”. A parte le dolorose vicende sportive che in qualche modo hanno inciso sul morale e sull’umore di una buona parte della collettività, a parte le vicende politiche che certamente non facilitano il lavoro degli amministratori, è giusto guardarsi un po’ in giro a 360°. Cominciamo dalla parte alta. L’ex sede dell’Ospedale Civile in viale dello Spendore vive nella decadenza più assoluta, la sede del Municipio sembra bombardata unitamente all’area di risulta dell’ex pescheria, all’interno del Centro Storico ci sono stabili cadenti e fatiscenti. La villa Ciafardoni, che il Comune voleva acquisire, è chiusa da anni. Spostiamoci al Lido. La ex Colonia Rosa Maltoni Mussolini si presenta sempre più degradata, l’area del Golf Bar ancora abbandonata nonostante le reiterate promesse, la mitica “Casa del Marinaio”, realizzata nel ventennio come centro di aggregazione sociale per i lavoratori del mare, trasformata in deposito da rigattiere. Ancora. Il teatro in legno sul lungomare sud da mesi e mesi chiuso per non meglio identificati “lavori in corso” mai iniziati, il realizzando “Centro Socio-Culturale” dell’Annunziata invaso da erbacce e rifiuti. L’area ex Sadam appare sempre più come l’immagine di un ghetto di triste memoria. Lavori in atto da mesi alla fine del Lungomare Rodi con problemi causati alla circolazione. Piscina comunale chiusa, lavori di sistemazione del centro sportivo di via Ippodromo non ancora ultimati. Eppoi la madre di tutte le inefficienze, ovvero i lavori sul lungomare centrale ovest. Se a tutto ciò aggiungiamo le cartelle pazze TARSU, il bel flop della raccolta differenziata e il traffico a volte paralizzato, si riesce ad avere la fotografia della precarietà che i giuliesi toccano giornalmente con mano ed in estate, in un periodo in cui invece le ore della giornata dovrebbero essere scandite dal relax più assoluto. “Giulianova d’Amare” recita uno slogan, ma fate qualcosa affinché dalle enunciazioni gratuite si passi alla concretezza…..

Giulianova, lì 9 agosto 2007


Alfonso Aloisi
Libero Movimento Cittadino
“Poveri Giuliesi…!”

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