Alla luce di quanto sta acadendo a Napoli ed in Campania, pubblico volentieri questo articolo scritto qualche tempo fa. Se infatti è innegabile che amministratori e politici abbiano enormi responsabilità per la situazione attuale, è altrettanto vero che ognuno di noi può e deve fare molto molto di più. Basta alibi, scuse, lamentele e giustificazioni. Ora è il tempo di agire, concretamente. Iniziare tutti a fare una seria raccolta differenziata, sensibilizzare amici, conoscenti, associazioni, uffici; iniziare a vivere in maniera più responsabile, tutti i giorni.

Responsabilità - tratto dal sito Relax. Vivere RilassataMente di Giovanni Annunziata

“La storia siamo noi, nessuno si senta offeso […] nessuno si senta escluso” F. De Gregori

Noi siamo responsabili di tutto ciò che ci accade. Si. Può sembrare un’affermazione forte, cruda, qualcuno magari, leggendola penserà di non essere d’accordo. Eppure è proprio così. Spetta a noi, e a nessun altro prendersi la responsabilità delle cose.

Ma cosa vuol dire esattamente prendersi la responsabilità? Essere responsabili vuol dire letteralmente essere capaci di rispondere in maniera “abile”, appropriata a qualsiasi evento. Responsabile non significa colpevole, ma capace di agire in maniera efficace.

Essere responsabili significa chiedersi sempre “Cosa posso fare io per affrontare al meglio questa situazione?”; significa scegliere i propri pensieri, le proprie azioni, e non vivere in balia degli eventi, lasciando che il proprio stato d’animo sia determinato da fattori esterni, o che alibi, scuse e giustificazioni ci impediscano di agire.

Spesso rovesciamo sugli altri le colpe di ciò che non va, o l’onere di provvedere al cambiamento. Puntiamo il dito sugli altri senza prima guardare con onesta’ dentro di noi, iniziando a cambiare noi per primi. Ci lamentiamo del traffico impazzito delle nostre città, dell’ inquinamento, dell’economia, dello stress, della salute… Ma cosa facciamo concretamente noi ogni giorno? Poco o nulla. Anche quando facciamo (o ci sembra di fare) tanto, chiediamoci sempre se c’è qualcosa di più o di diverso che possiamo fare. Spetta a noi cambiare le cose. Fare la più grande rivoluzione di tutti i tempi. Iniziare a vivere in maniera consapevole e non lasciarsi trascinare da uno stile di vita che sta ammazzando il nostro pianeta e rendendo le nostre vite frenetiche e nervose.

L’altro giorno ho visto un bimbo, non più di cinque anni, che, mentre camminava in strada con i genitori, si è chinato per raccogliere un foglio di giornale (tra le proteste della mamma…) per buttarlo in un cestino. In senso metaforico o letterale, facciamo lo stesso. Diamoci da fare.

Vogliamo un mondo migliore, iniziamo ad essere noi un pochino migliori. La storia siamo noi!

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1 commenti:

  1. Secondo me occorre lavorare con i bambini. E' solo grazie a loro che si potranno cambuare davvero le cose.

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