La Consulta Anci dei Comuni sede di servitù nucleari, riunitasi ieri l'altro presso la sede nazionale dell'Anci di Roma, presenti i sindaci di Latina, Trino Vercellese, Caorso, Saluggia, Roma, Sessa Aurunca, Bosco Marengo, Ispra e Rotondella, al termine di un'approfondita discussione, resa di più stringente interesse dall'annuncio del Governo di voler valutare l'opzione nucleare fra le scelte alternative alla produzione di energia da fonti fossili non rinnovabili, ha approvato con voto unanime un documento contenente un pacchetto di proposte presentato al ministro Scaiola nel previsto incontro odierno. In premessa al documento i sindaci della Consulta ritengono che per ogni decisione futura sugli indirizzi di politica energetica occorre individuare con la massima chiarezza e precisione le priorità inderogabili per i Comuni che a tutt'oggi ospitano ancora impianti nucleari sul proprio territorio. Ritengono altresì indispensabile e improrogabile la decisione di chiudere definitivamente il ciclo del nucleare aperto negli anni sessanta prima di dare corso a qualsiasi discussione nel merito dei nuovi insediamenti nucleari nei territori dei Comuni già sedi di impianti nucleari di passata generazione. In fatto di priorità il documento dei sindaci individua:

a) Il rispetto delle procedure, delle metodologie e delle tipologie dettate con la costituzione del Gruppo di Lavoro (costituito a Roma il 10 marzo 2008 e composto dai rappresentanti del Governo, delle Regioni, dell'Apat e dell'Enea, che si avvale di esperti e della collaborazione di Sogin per il supporto logistico e le informazioni tecniche specifiche su impianti, installazioni nucleari e rifiuti radioattivi) il quale entro sei mesi dovrà individuare il percorso decisionale e selezionare la procedura tecnico amministrativa relativa alle caratteristiche del sito dove costruire il deposito unico nazionale per le scorie nucleari.

b) Il proseguimento di tutte le operazioni volte alle disattivazioni accelerate delle centrali, dei reattori nucleari e degli impianti del ciclo combustibile nucleare dismessi per consentire ai Comuni di realizzare sulle aree di proprietà Sogin rese libere da ogni vincolo radiologico, programmi ed interventi di riqualificazione per lo sviluppo turistico e socio-economico.

c) La promozione, prima di qualsiasi decisione sulla collocazione di nuovi impianti nucleari, di ogni possibile dibattito e confronto sul ritorno al nucleare nell'ottica di una politica energetica ponderata ed equilibrata che interpreti il realistico interesse collettivo, assicurando comunque massima trasparenza delle procedure e dei processi in costante rapporto, in sinergia e in stretta comunicazione con gli enti locali e con le popolazioni interessate.

d) L'assicurazione che i territori dei Comuni nuclearizzati non diventino sedi di nuovi impianti nucleari, né di nuove centrali per la produzione d’energia alimentate da combustibili convenzionali o nucleari, né di nuovi inceneritori, né di nuovi compattatori di scorie e/o di materiali radioattivi.

e) La revisione, con specifico provvedimento, del comma 1 bis dell'art.4 della legge 368/03 prevedendo che le somme stanziate siano destinate esclusivamente ai Comuni che ospitano centrali, reattori nucleari ed impianti di trattamento del ciclo combustibile.

f) La previsione, per i prossimi stanziamenti, dell'accorpamento delle risorse, di cui oggi beneficiano anche le Province, da destinare esclusivamente ai Comuni che subiscono le servitù. In molti casi le somme pervenute alle Province non sono state utilizzate per i Comuni nuclearizzati.

g) Sblocco dei fondi accantonati e non impegnati di cui alla legge 368/03 (in tutto 113 milioni di euro) per erogarli agli enti beneficiari al fine di realizzare programmi e interventi di riqualificazione territoriale. Destinatari di tali somme dovranno essere unicamente i Comuni che ospitano centrali, reattori e impianti di trattamento di ciclo combustile.

h) Prevedere l'esclusione dal Patto di stabilità delle risorse di cui alla legge 368/03.

i) Garantire il mantenimento delle risorse provenienti dall'aliquota in bolletta ed eventualmente prevederne un adeguamento in base alle esigenze riscontrate.

j) Liberare le aree dai vincoli radiologici APAT per renderle nella disponibilità dei Comuni che, in difetto di ciò, si riservano la non disponibilità a rilasciare gli atti autorizzativi per la realizzazione dei depositi per la messa in sicurezza.

k) Attuare quanto prima un Accordo di Programma con Governo e Regioni per
dare priorità alla liberazione delle aree dai vincoli e per individuare tutte le iniziative utili alla riqualificazione e rivalutazione delle aree stesse, così come previsto per gli interventi nel Mezzogiorno, inserendo i Comuni interessati dalle servitù nucleari nella Legge Obiettivo, sia per il sistema infrastrutturale che per il decomissioning.

l) Istituire un Centro epidemiologico e di prevenzione della salute su
ogni insediamento nucleare.

Legittima, al termine della riunione, la soddisfazione del sindaco, on. Vincenzo Zaccheo. 'Mi sento doppiamente gratificato. Per essere stato, come parlamentare, promotore della legge che prevede misure compensative per i Comuni sedi di centrali nucleari e, come sindaco, ideatore e primo sostenitore del Coordinamento, oggi diventato Consulta Anci, dei sindaci dei Comuni nuclearizzati, di cui Latina resta sede del tavolo tecnico-istituzionale nazionale. Da questi atti e decisioni è cresciuto ruolo, peso e voce dei Comuni penalizzati dalla presenza di servitù nucleari che ne condizionano crescita e sviluppo. Un primo significativo risultato raggiunto da Latina è quello di poter disporre di significative risorse da reinvestire in opere per la riqualificazione del territorio, segnatamente dei borghi. Con la seconda tranche (la prima è stata di circa 7 milioni di euro), che dovrebbe aggirarsi attorno ad altri 12 milioni di euro, è possibile imprimere una forte accelerazione al processo di modernizzazione del territorio già avviato. L'aver visto accolto nel documento una mia proposta comprendente l'inserimento dei Comuni interessati dalle servitù nucleari nella Legge Obiettivo, sia per il sistema infrastrutturale, sia per il decomissioning, e l'istituzione di un Centro epidemiologico mi rende particolarmente soddisfatto. Gli obiettivi che mi stavano tanto a cuore, come la tutela della salute, la corretta informazione, le ricadute di benefici in termini di dotazioni infrastrutturali derivanti dall'inserimento del territorio dei Comuni nuclearizzati nella Legge Obiettivo, sono diventati patrimonio dell'intera Consulta e oggetto di attenzione del Governo dal quale mi attendo risposte positive'.

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