«Con nessun’altra delle sue opere, neppure con il “Nabucco”, Giuseppe Verdi toccò così rapidamente il cuore del suo pubblico»: con queste parole il compianto musicologo Julian Budden (1924-2007), autore di una monumentale monografia dedicata al maestro di Busseto, parlò de “Il trovatore”, dramma in quattro atti e otto quadri che i librettisti napoletani Salvatore Cammarano e Leone Emanuele Bardare trassero da “El trobador”, fosca tragedia di «cappa e spada» dello scrittore spagnolo Antonio García Gutiérrez.
L’apprezzato melodramma, che insieme al “Rigoletto” e a “La traviata” fa parte della cosiddetta «trilogia popolare verdiana», andrà in scena mercoledì 3 dicembre 2008, alle ore 21.00, presso la «sala grande» del teatro Sociale di Busto Arsizio, in un allestimento che si avvale della regia del tenore catanese Antonio Signorello e che vedrà salire sul palco il baritono argentino Lisandro Guinis nel ruolo del tirannico conte di Luna, la soprano bustese Donatella Giansanti nelle vesti dell’angelicata e romantica Leonora, la coreana Sonia Kang nei panni della zingara Azucena e lo stesso Antonio Signorello come il passionale Manrico. Oltre ai quattro protagonisti, l’opera si avvarrà delle abilità canore di un cast internazionale, formato da Yutaka Tabata, Elisabeth Escher, Tim Weiler e Giorgio Balestra.
Sul palco si esibiranno anche la corale “Santa Cecilia” di Arluno e il coro “Laudamus” di Nerviano, guidati dalla bacchetta di Andrea Dellavedova, oltre all'Orchestra sinfonica di Lecco, che sarà diretta da Edoardo Sarcess, maestro del prestigioso teatro Carlo Felice di Genova. I costumi portano la firma dell'associazione “Settima Diminuita” di Bologna; mentre scenografie e luci sono a cura di Giancarlo Comolli.
Lo spettacolo, promosso dall’associazione culturale “Educarte” e dalla società “Amilcare Ponchielli” di Busto Arsizio, è dedicato alla memoria del tenore Vittorio Tosto, deceduto lo scorso 22 aprile in un incidente stradale a Milano, e si inserisce nell’ambito di “BA Teatro–Stagione cittadina 2008/2009”, rassegna che raccoglie, sotto l’egida e il contributo economico dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio, i cartelloni di Palkettostage–International theatre productions e dei teatri Manzoni, San Giovanni Bosco e Sociale.
Il destino come motore cieco di ogni esistenza umana, l'amore e la sete di vendetta quali sentimenti che divorano la vita, e, sullo sfondo, armi, soldati, campi di battaglia e lo scoppiettio delle faville di fuochi guizzanti: questi gli elementi che plasmano la trama de “Il trovatore”, melodramma rappresentato per la prima volta il 19 gennaio 1853 al teatro Apollo di Roma, che la critica e i melomani hanno ribattezzato, sin dall’esordio, l’«opera rossa» di Giuseppe Verdi.
Una tinta forte e tenebrosa, magica e quasi selvaggia come quella del sangue, del fuoco e della passione colora, infatti, il melodramma verdiano, la cui storia è piena di contrasti drammatici e di intrecci difficili da raccontare. In scena ci sono due fratelli, il trovatore Manrico e il conte di Luna, che non si conoscono e si combattono; una donna, Leonora, immagine della purezza angelicata, della dedizione spinta fino al sacrificio di sé; una madre, la splendida zingara Azucena, che per vendicare un torto subito si trova a bruciare il proprio figlio, trattenendo per sé ogni segreto e lasciando così che si compia un fratricidio.
Indimenticabili nell'immaginario collettivo restano arie come “Tacea la notte placida”, “D'amor sull'ali rosee”, il “Coro delle incudini” e la cabaletta “Di quella pira l'orrendo foco”, motivo di eroica risolutezza con cui Manrico chiude il terzo atto e che è diventato famoso per quei do di petto finali, non presenti nella partitura originale verdiana e la cui aggiunta si deve, probabilmente, a Carlo Baucardé o ad Enrico Tamberlick.
Il costo del biglietto per l'opera lirica "Il trovatore" è di euro 16.00 per l’intero ed euro 12.00 per il ridotto, riservato a: giovani fino ai 21 anni, ultra 65enni, militari, Cral, biblioteche, dopolavoro e associazioni con minimo dieci persone, iscritti alla società "Amilcare Ponchielli" di Busto Arsizio.
Il botteghino del teatro Sociale, ubicato negli uffici di piazza Plebiscito 8, è aperto nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 16.00 alle 18.00, e sette giorni prima degli spettacoli in “sala grande”, anche il martedì e il giovedì, sempre dalle 16.00 alle 18.00. E’ possibile prenotare telefonicamente allo 0331 679000 nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, e il sabato,dalle 9.30 alle 12.30.



Informazioni al pubblico: Il teatro Sociale srl, piazza Plebiscito 1, 21052 Busto Arsizio (Varese), tel. 0331.679000, fax. 0331.637289, info@teatrosociale.it, www.teatrosociale.it.

Informazioni alla stampa: Ufficio stampa teatro Sociale di Busto Arsizio - Annamaria Sigalotti, piazza Plebiscito 1 – 21052 Busto Arsizio (Varese) tel. 0331.679000, fax. 0331.637289, cell. 347.5776656, e-mail:press@teatrosociale.it.

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