La spedizione “OLTRE Beyond the Edge”, che partita da Milano procede alla volta dello Stretto di Bering, è giunta questa mattina nella cittadina di Arkhangelsk, dove farà tappa per alcuni giorni. “Siamo arrivati alle 5.10, dopo aver viaggiato ininterrottamente per 24 ore - comunica il capo spedizione Petter JohannesenLa strada era completamente ricoperta di ghiaccio e disseminata di buche molto profonde che ci hanno obbligato a viaggiare ad un media di 30 km/h”.

Il tratto di strada da Murmansk, si è rivelato ben più complesso di quanto si prevedesse a causa delle pessime condizioni delle strade: buche profonde anche 40 centimetri e una spessa lastra di ghiaccio che ricopriva quasi interamente il manto stradale hanno, infatti, costretto l’equipaggio a una non stop di 24 di marcia, con cambi alla guida degli automezzi ogni due ore, per mantenere la tabella prevista.
Queste condizioni hanno messo a dura prova i carrelli sottoposti a sobbalzi, vibrazioni e sollecitazioni continue e solo grazie alla grande potenza e alla versatilità dei Massif 4x4 sono riusciti a superare l’impervio tratto di strada. Ad Arkhangelsk si provvederà a rinforzare le giunture che li collegano ai veicoli e a rinforzare la scocca prima che la spedizione si avventuri nel totale fuoristrada.
Arkhangelsk, Arcangelo in italiano, è una città medioevale di circa 350mila abitanti, che si affaccia sul Mar Bianco e si trova al capolinea di una ferrovia di 1.133 km che parte da Mosca. Nonostante si trovi ad oltre 60° di latitudine nord, la città ha alle spalle una lunga ed importante storia che le ha consegnato monumenti e musei di notevole interesse.
Siamo nel capoluogo di una regione importantissima sotto il profilo della conservazione naturalistica. Nella regione infatti resistono le ultime grandi foreste della taiga ancora integre inserite nell’elenco delle foreste ad alto valore per la conservazione.
Non è certamente semplice vivere in tale città visto che le temperature medie di gennaio si aggirano tra i -16°C di minima e i -10°C di massima con punte che hanno toccato anche i 45°C sottozero.
In questi giorni sono previste temperature tra i -13 e i -20°C, che certamente metteranno a dura prova equipaggi e mezzi.


I Massif 4x4 e i Daily Iveco, che hanno saputo affrontare senza problemi le condizioni di massimo freddo fin qui incontrate, sono equipaggiati per superare anche le condizioni di fuoristrada estremo che ora attendono la spedizione. Sono stati particolarmente protetti infatti, il serbatoio, la zona del differenziale, il cambio, la coppa dell’olio e tutti gli strumenti che potrebbero essere danneggiati in caso di colpi dall’esterno.
Le gomme della Yokohama, poi, sono state studiate per aggrapparsi nel miglior modo possibile al ghiaccio e alla neve che dovranno affrontare. Sono state anche concepite per offrire massima resistenza ai sempre possibili spuntoni di ghiaccio laterali che potrebbero tagliare la gomma. Se le gomme non dovessero essere sufficienti a dare sicurezza ai mezzi gli equipaggi hanno a disposizione anche delle catene appositamente progettate e realizzate da König.
L’equipaggio troverà conforto e riparo all’interno dei veicoli attraverso sistemi di riscaldamento supplementari che, su comando, possono portare aria calda direttamente dal vano motori.
Ora inizia davvero la grande avventura degli uomini di OLTRE. I mezzi tecnici, i collegamenti satellitari e gli strumenti di bordo non saranno sufficienti a superare le difficoltà che si presenteranno da qui in poi, ma saranno necessari anche forza di volontà e psicofisica da parte dei membri dell’equipaggio. Indispensabile il supporto dei partner: Iveco, ASI Telespazio (Finmeccanica/Thales), Ospedale San Raffaele, Il Sole24ore e il supporto di WWF Italia e Polarnet del CNR che, ognuno per la propria parte, rendono possibile la realizzazione di questa straordinaria impresa ripresa continuamente dalle telecamere di Fulvio Mariani per la realizzazione del documentario che andrà in onda su RAIUNO.


Prossima tappa Salekhard, che dovrebbe essere raggiunta con una marcia di una dozzina/quindicina di giorni. Tuttavia va sottolineato che definire con precisione una tabella di marcia è assai difficile, perché ciò che l’equipaggio troverà da Arkhangelsk in poi è un’incognita per il terreno e per il clima, che sicuramente metteranno a dura prova le condizioni psicofisiche degli uomini della Carovana.

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