Gli agricoltori oggi vivono nella speranza o nel disorientamento. Nel disorientamento, quando non sono più in grado di decidere perché immessi in quei binari in cui sono gli altri a decidere per loro. Nella speranza, quando vengono “alimentati “ da chi fa credere che loro possano decidere.
Dare libertà o schiavizzare sono sempre state due leve della storia. Ancora Mosè diede disposizione di aprire i granai d’Egitto e liberare gli schiavi, perché non era togliendo loro sempre di più che avrebbero dato il meglio di sé stessi. Fu il seme o lo sfondo per l’avvento di Alessandro Magno che lasciò i popoli conquistati liberi di continuare ciascuno le proprie usanze. Si traccia così la curva di un epoca in ascesa mentre ora dovremmo disegnare il picco all’inverso, certo non per effetto dello sviluppo tecnologico, ma piuttosto per gli sbagli che ha trascinato e continua a trascinare con sé.
A tal proposito serve ricordare quanto affermato dal ricercatore Alessandro Mendini: “occorre un prodotto tecnologico, nato da una scienza avanzata, proprio per riparare gli sbagli tecnologici.”
Titoli quanto meno incauti , sono apparsi su una rivista di agricoltura: “l’urea che disinquina” e “il futuro sta nell’urea”. Leggendo si capisce che l’intento era semplicemente quello di catturare l’attenzione. Infatti, è impensabile disinquinare utilizzando additivi a base di urea per le macchine agricole, così come è impensabile rispettare l’ambiente guidando una vettura pubblicizzata come tale dalle case automobilistiche. Che dire poi delle altre trovate mediatiche che proclamano attenzione all’ambiente? Tutte prive di fondamento e falsariga della pioniera AXS M31, visto che solo il ricercatore Alessandro Mendini con la scoperta dell’energia e della molecola a circuito chiuso può ben parlare di disinquinamento.
Con l’introduzione in agricoltura della sua formulazione, Bio Aksxter, e la successiva iniziativa della bonifica gratuita dei terreni agrari, avanzate tecnologie per la rigenerazione di colture e terreni , ma anche reali possibilità di riparazione dell’ecosistema , si è aperta una porta sul futuro; fatto questo, la responsabilità di preservare concretamente il futuro ricadrà poi sugli attori del sistema agricolo, dato che essi possono utilizzarlo e promuoverlo guadagnando.
Diversamente, l’unica alternativa sarà quella di raccontare ai figli, nell’annunciata era della fame creata dai padri, amare favole che iniziano tutte con “c’era una volta” e con le quali non riusciranno ad addormentarli perché i morsi della fame non lo consentiranno.
Perciò sarebbe utile, finché si è ancora in tempo, cercare di guadagnare con quanto c’è a disposizione, anziché fare come il giocatore che per tentare la grande fortuna non riesce più a staccarsi dal tavolo e sperpera il proprio capitale fino a togliersi la vita.
Tale è la posizione di coloro che da oltre trent’anni cercano in tutti i modi di arrivare dove a loro non è consentito: la sospirata formula. Ma il passo richiesto all’uomo è un altro, quello di abbandonare insani egoismi, arroganza e stupidità, pena la perdita del “paradiso terrestre”.
Bio Aksxter, all’ottavo anno della sua presenza sul mercato, il più amato da chi ne tocca con mano i risultati, il più criticato da chi ne vuol impedire la diffusione, rimane inequivocabilmente l’unica tecnologia capace di assicurare presente e futuro delle produzioni agricole.
Tanto si è scritto di questa innovazione fondata su solide basi scientifiche, tanto si è discusso senza conoscere. Tanto si è fatto nel bene e nel male. Tanto c’è da fare, scegliendo sempre fra le due possibilità contemplate dalla dinamica della vita: costruire o distruggere.
Tecnici periti o agronomi imperituri, politici di destra o di sinistra, ricercatori che trovano o che cercando si perdono, agricoltori di montagna o di palude, imprenditori agricoli intraprendenti o dormienti, rivenditori abili o abilitati, comunicatori che comunicano o che tacciono: a ognuno la propria parte, inquinante o disinquinante.
In funzione di queste parti continua a porsi AXS M31, disponibile al dialogo se si intende costruire, chiusa se si intende distruggere.

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