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Il tavolo da poker su internet è virtuale, (il cosidetto poker online) però i soldi che si vincono e perdono sono veri.

E se il Texas Hold’em è la versione del gioco più semplice da imparare, non significa che sia anche quella in cui è più facile vincere.

Per istruire (e avvertire) i milioni di italiani che si sono lasciati trascinare dalla specialità texana sul web la Sperling & Kupfer ha mandato in libreria Giocare e vincere a poker online, di Max Pescatori e Dario De Toffoli (pagine189,15 euro).

In copertina (riquadro a pagina 42), con pizzetto curato, occhiali da sole e bandana colorata, ammicca uno dei due autori: Massimiliano «Max« Pescatori, detto «Il Pirata», il più famoso pokerista italiano, la cui biografia ha i toni da leggenda.

Ex addetto alle vendite in un supermercato, ha una vera folgorazione a 21 anni, quando al casinò di Saint Vincent scopre il Texas Hold’em.

La sua vita cambia.

Torna a casa, vende la sua Peugeot 106, ritira la liquidazione e parte per Las Vegas deciso a diventare un campione.

Dopo 15 anni passati a giocare a poker e con un totale di vincite attorno a 1,6 milioni di dollari, si dedica adesso a divulgare l’esperienza accumulata (è anche consulente della poker room online Gioco digitale).

E nel volume scritto con De Toffoli si rivolge a esperti e neofiti senza dare nulla per scontato.

Gli autori partono dall’abc. Spiegano che tipo di computer serve per iniziare a giocare.

Quale sistema operativo occorre.

Quale software installare e come farlo.

Come usufruire di bonus poker online?

Snocciolano nozioni di base (come il bon ton al tavolo da gioco e le regole da rispettare online per non avere guai con la giustizia).

Ed entrano nel vivo con esempi concreti e tecniche di gioco.

Mani, puntate e tornei sono passati ai raggi x fino alla domanda a bruciapelo di pagina 73: «Perché bluffare?». La risposta sembra presa da un testo filosofico sull’arte della guerra. Si bluffa quando le cose girano bene (spiegano gli autori) per spiazzare gli avversari, per inchiodarli a decisioni sbagliate e usare la loro forza (o fortuna) contro loro stessi. Il poker online ne esce come un mix di gioco sportivo e filosofia di vita, dove la statistica conta quanto il sangue freddo e i risultati si misurano sul lungo periodo.

Ma Giocare e vincere a poker online è soltanto l’ultimo titolo sul tema apparso tra gli scaffali delle librerie.

Con un pubblico potenziale di oltre 15 milioni di persone che giocano a poker almeno una volta l’anno, l’offerta editoriale è diventata sterminata.

Per chi volesse documentarsi c’è soltanto l’imbarazzo della scelta. Fra le chicche, gli esperti consigliano Super System, considerato la bibbia del Texas Hold’em (ma non ancora tradotto) e scritto da Doyle Brunson: «Impari in cinque minuti, ma a capire ci metti una vita». Ce n’è un altro che in Italia è tradotto da molto tempo. S’intitola Il Giocatore.

È di Fëdor Dostoevskij. Che però l’aveva scritto per pagarsi i debiti di gioco.


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