Giulianova, 24 luglio 2012 – E' un fiume in piena, ma con acque calme, Roberto Mastrilli durante l'intervista a quattrocchi rilasciata dopo nostra insistenza. Partiamo dalle dimissioni (duplici): "Mi sono dimesso la prima volta l'11 settembre 2011, ma durò solo poche ore giacchè il partito avallò in pieno le perplessità da me rappresentate come il programma elettorale fermo al palo per diversi motivi, anche non locali, impegnandosi a risolvere a breve una situazione non più sopportabile". Continua l'ex assessore ai Lavori Pubblici: "Dopo pochi mesi, visto il nulla di fatto in termini di cambiamento, ho riconsegnato in maniera irrevocabile il mandato gestito in seno alla Giunta e la tessera del Partito Democratico. Non era più il caso di restare: troppe parole al vento e pochissimi fatti concreti".  Gli chiediamo come giudica l'Amministrazione giuliese: "In maniera negativa –sottolinea Mastrilli-. Il Prg è ancora in alto mare per motivi che tutti conoscono e di cui pochi parlano. A livello politico sono stati esclusi da certi ruoli alcuni elementi che hanno contribuito alla vittoria del 2009, mentre sono stati premiati gli yes-men, ovvero le persone che hanno condiviso tacendo tutte le negatività. Per quanto riguarda la trasparenza, il cittadino avrebbe dovuto restare al primo posto ed invece questa maggioranza ha perso ogni contatto con il territorio". Roberto Mastrilli parla di moralità: "Non è accettabile che la spesa corrente aumenti in modo sconsiderato in un momento in cui c'era bisogno e necessità di fare economie per investire in settori più bisognosi di interventi. E poi non è sicuramente etico sottoscrivere un'alleanza con l'Udc e, soprattutto, con il candidato sindaco Giancarlo Cameli che ha sfidato il rappresentante del centrosinistra al ballottaggio. In nessun libro di politica è sancita questa possibilità che invece a Giulianova, grazie all'acume di pochi, ha preso forma". Domandiamo a Mastrilli come giudica il sindaco di Giulianova. Questa la risposta: "Nel giugno 2009 abbiamo avuto una grande vittoria politico-amministrativa che è stata più volte sottolineata a livello regionale dai partiti della coalizione. Il sindaco, assieme a noi, poteva essere la punta avanzata in Abruzzo. Invece il progetto "Giulianova 2020", un tempo ambizioso sotto il profilo politico-amministrativo, è svanito nel giro di poco tempo sgretolandosi. Il Partito Democratico, nel frattempo, ha perso assessori e consiglieri. Non sappiamo per quale specifica ragione, ma il numero di chi non c'è più è troppo elevato. La stima a livello personale nei confronti del sindaco –aggiunge Mastrilli- rimane, certo è però che non può amministrare una città complessa come Giulianova in questo modo. Mi meraviglio come possano assessori e consiglieri rimanere inermi alla finestra aspettando la lenta agonia di questa Amministrazione". Chiediamo a Robero Mastrilli se il sindaco di Giulianova si candiderà per le primarie in vista delle politiche del 2013. Esordisce Mastrilli: "Non so se è nelle condizioni ideali per affrontare una competizione difficile come le primarie per il parlamento. Gli auguro un successo personale, ma nello stesso tempo anche che non venga cambiata l'attuale legge elettorale. Comunque, nel caso rimanga quella attuale, dovrà dimettersi ed abbandonare i giuliesi. Se si voterà con il sistema delle preferenze, ho qualche dubbio sulla sua riuscita come è stato nel 2009". Passiamo ai rapporti con il Partito Democratico: "Non sono più iscritto e quando mi sono dimesso non sono stato nemmeno contattato. Per quello che ha scritto il segretario provinciale Robert Verrocchio sui giornali lo ringrazio, peccato non mi abbia mai rivolto una telefonata. Nel Pd giuliese ho ottimi rapporti con tutti, ma solo a livello personale". Ascoltiamo le parole di Roberto Mastrilli su altri aspetti di carattere amministrativo: "Sono stati disattesi gli investimenti sul territorio per quanto riguarda la manutenzione, dimenticata la cura del verde ed altro. Tutto è fermo in una città turistica come Giulianova. Si va avanti –continua Mastrilli- senza una programmazione seria. I canali di scolo e di gronda degli edifici pubblici, delle scuole in particolare, come pure i tombini non vengono puliti in maniera sistematica. Per non parlare delle strisce pedonali davanti agli edifici scolastici. Sono solo alcuni esempi di malgoverno della città". Poi continua Mastrilli: "Quando ero assessore ho avuto tantissime riunioni senza che fossero mai curati gli aspetti preminenti come le entrate nelle casse comunali. Siamo ormai alla fine di luglio ed il bilancio di previsione del 2012 non è stato ancora approvato. Ma come si fa –si domanda Mastrilli- a lavorare così? E' una ulteriore dimostrazione di mancanza di programmazione. A Giulianova si naviga a vista. Per il bene della Città occorrerebbe invertire la rotta, ma credo sia ormai troppo tardi". Roberto Mastrilli torna sulle sue dimissioni: "Altro motivo per cui mi sono dimesso è stato l'inciucio con l'Udc. Non si può svendere una cittadina come la nostra per presunti accordi politici provinciali e regionali. Questa operazione non è stata mai da me condivisa. Credo che i cittadini debbano rimanere sempre e comunque al primo posto. Gli elettori –continua Mastrilli- ci hanno premiato per un programma realizzato da una coalizione. Invece tutto è stato stravolto per miseri obiettivi personali. Ciò che è stato fatto non è stato condiviso dai giuliesi che non hanno accettato l'accordo stipulato con il candidato sindaco dell'opposizione. Per questo ed altro tutta la politica regionale ci ride alle spalle. Di contro, forze politiche che hanno contribuito alla vittoria come i Comunisti Italiani sono state escluse da tutti i ruoli politici ed amministrativi. Se questo significa essere buoni amministratori….". Un'ultima annotazione Roberto Mastrilli la riserva al BIM: "Mi hanno voluto togliere dal Consorzio dove ero presente come assessore a costo zero e con tanta attività convogliata verso Giulianova. Al mio posto è entrato un consigliere che, non essendo in Giunta, può fare ben poco per la nostra città. Anche questo è acume".
                                                                          Alfonso Aloisi            


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