Il trattamento del dolore oncologico rappresenta un problema troppe volte sottovalutato. La ricerca, indicata con l’acronimo EPIC (European Pain in Cancer) e realizzata in 11 Paesi europei più Israele, è stata condotta secondo una precisa prospettiva: esaminare l’esperienza del dolore oncologico secondo il punto di vista del paziente. EPIC survey, da About Pharma di dicembre 2012, sul sito di Marco Filippini. L’esperienza a difesa del malato.
European Pain in Cancer Survey
La ricerca ha coinvolto i seguenti Paesi: Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Norvegia, Romania, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Israele. Sono stati contattati 5084 soggetti per essere sottoposti alla I fase di screening.
Nell’ambito di questo campione, i ricercatori sono riusciti a raccogliere i dati demografici di 5049 oggetti: la fascia di età più rappresentata era quella compresa fra 50 e 59 anni; il 40% erano uomini e il 59% donne.
I tipi di neoplasie più frequenti erano il tumore della mammella (28%), della prostata (12%), dell’intestino e del colonretto (9%), del polmone (8%). La prevalenza del dolore era sostanzialmente diversa tra i vari tipi di neoplasia: i pazienti con prevalenza massima di dolore (> 85%) erano quelli affetti da tumore di pancreas, ossa e cervello, da linfoma, da tumore del
polmone e della testa-collo; la prevalenza più bassa (< 75%) era riferita dai pazienti con tumore alla prostata e con leucemia.
Dai dati raccolti è emerso che il 23% dei pazienti che riferiva intensità di dolore pari o superiore a 5 nella scala numerica di valutazione del dolore non riceveva alcun trattamento analgesico. Considerando poi il campione di pazienti che riferiva un’intensità di dolore
classificata severa (241), di questi solo il 42% riceveva un trattamento con oppiacei forti.
About Pharma dic 2012

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