Il nono numero di MOVIEMENT è dedicato al meraviglioso regista iraniano Naderi.

Amir Naderi è uno dei più autentici ed originali uomini di cinema concretamente operanti sulla scena internazionale. Il regista inizia la sua carriera nel suo paese d’origine, l’Iran, dove gira i suoi due capolavori Il Corridore (1985) ed Acqua, vento, sabbia (1988). Verso la fine degli anni Ottanta si stabilisce negli Stati Uniti come filmmaker indipendente e, di festival in festival, di rassegna in rassegna, conquista premi e consensi (già nel 1975 gli era stato consegnato da François Truffaut il Grand Prix all’11 International Meeting of Film and Youth al Festival del Cinema di Cannes). Durante questo periodo filma gli Stati Uniti diventando a tutti gli effetti un regista americano, dopodiché va alla scoperta di un altro dei paesi da lui amati, il Giappone, dove con una troupe interamente locale inizia le riprese del suo ultimo film Cut (2011). Naderi è a tutti gli effetti un cineasta “itinerante”, filma ciò che vede e ciò che sente nei luoghi a cui “sente” di appartenere e lui stesso si definisce un filmmmaker internazionale. I suoi film sono tutti all’insegna di un certo realismo poetico in perfetto equilibrio con uno sperimentalismo tecnico e stilistico ai limiti dell’astrazione dove la costruzione della trama è consegnata alle immagini, al montaggio e al suono.

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