Approvata dall'assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità appena conclusasi una risoluzione che raccomanda agli Stati di rafforzare l'assistenza e la cura delle persone con epilessia: politiche pubbliche per diagnosi precoce, accesso ai trattamenti farmacologici, appropriatezza delle cure, agenda della ricerca, lotta a stigma e discriminazione che gravano sulla persona con epilessia, la patologia neurologica più diffusa e che tra queste è la più grave.
In Italia, sono circa 500.000 le persone che ne soffrono, 35.000 i nuovi casi ogni anno e 150.000 le persone che non rispondono alle terapie farmacologiche attuali.
L'Italia è tra le nazioni artefici della risoluzione, anche grazie all'impegno della FIE congiuntamente al lavoro della comunità dei medici e all'impegno delle istituzioni. "Un momento storico- commenta a caldo Rosa Cervellione, presidente FIE, network di 23 associazioni di lotta all'epilessia che lavorano sul territorio- "la risoluzione fornisce raccomandazioni per definire un piano nazionale da costruire insieme a medici, ricercatori e ai decisori: un percorso da avviare rapidamente anche perché da subito può dare risultati concreti".
La risoluzione approvata dall'Assemblea lo scorso 26 maggio ha visto la delegazione dell'Italia prendere la parola e sostenere l'impegno del nostro Paese a formulare e quindi recepire questa risoluzione. Questo risultato è frutto dell'impegno congiunto di quelle nazioni che per prime si sono fatte parte attiva per colmare il gap tra domanda e offerta di salute in tema di epilessia, nonchè del lavoro congiunto dell'ILAE (International League Against Epilepsy) – la società scientifica che raccoglie al proprio interno medici e ricercatori di tutto il mondo- e dell'IBE (International Bureau for Epilepsy) – l'associazione che a livello mondiale raccorda l'azione delle organizzazioni "laiche", cioè composte da pazienti, di cui è membro anche la FIE.
Soddisfatto il presidente dell'ILAE, il prof. Emilio Perucca, ordinario di farmacologia presso l'Università di Pavia: "Un lavoro di rete che parte da lontano, dalla consapevolezza che molto già da subito può esser fatto per migliorare appropriatezza di diagnosi e terapia, certamente a livello mondiale ma anche nel nostro paese", spiega il presidente e aggiunge "si tratta di un'occasione da non perdere. La ricchezza del percorso, che ha coinvolto i professionisti della salute, l'associazionismo che raccoglie le persone con epilessia e il Ministero della Salute, sta nell'aver collaudato la praticabilità di ponti relazionali per l'obiettivo comune della lotta contro l'epilessia".
In Italia, la situazione della domanda di salute delle persone con epilessia e dei loro familiari è a macchia di leopardo, con situazioni suscettibili di forti margini di miglioramento nella formulazione delle risposte. La risoluzione approvata dall'OMS, rappresenta una grande opportunità per il nostro Pase e "sono convinto – conclude il prof Perucca – sia un successo da intendersi non come un punto d'arrivo, ma come un punto di partenza".
In questo senso, conclude la presidente della FIE Cervellione, "costituirà la bussola e la cartina tornasole con cui indirizzare e misurare il nostro impegno futuro".



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