GIULIANOVA – Ha espresso piena soddisfazione Marco Marà, presidente dell'Archeoclub giuliese, in relazione alla visita effettuata assieme a tanti soci al Duomo di San Flaviano ed alla Casa Maria Immacolata alla scoperta delle testimonianze legate al protettore della Città. L'iniziativa, concordata con il parroco don Domenico Panetta, si è concretizzata proprio in occasione delle festività in onore della Madonna dello Splendore. Tra i presenti si è registrata anche la partecipazione di diversi "non soci" e questo a testimonianza del rinnovato interesse da parte di molti giuliesi verso la storia e l'archeologia territoriale. I partecipanti hanno avuto la possibilità di ammirare da vicino i preziosi gioielli di oreficeria abruzzese realizzati da maestri orafi nel periodo  rinascimentale e custoditi con cura e devozione all'interno del Duomo di San Flaviano dal parroco Don Domenico Panetta. Particolare attenzione ha destato l'urna di San Flaviano a suo tempo ordinata da Giosia Acquaviva d'Aragona. Lo stesso parroco di Giulianova Paese, vero cicerone nell'ambito del pomeriggio culturale, nonostante i numerosi impegni legati alla festività, è riuscito a  ritagliarsi una buona parentesi di tempo per argomentare sul "tesoro" legato al Santo Patrono.

Successivamente, come da programma, tutto il gruppo legato all'Archeoclub Giulianova si è spostato a casa Maria Immacolata dove è stato possibile constatare lo stato di conservazione delle cisterne di probabile origine romana ubicate all'interno delle residenza estiva del Vescovo di Teramo-Atri. In quel contesto il presidente dell'Archeoclub si è soffermato sulla nuova individuazione della prima ed antica cattedrale dedicata a San Flaviano Martire, Patrono di Giulianova. La prevista visita alla "Domus" all'interno del sito archeologico di Bivio Bellocchio, per ragioni di tempo, è stata rinviata a data da stabilire.   


                                                                                   Alfonso Aloisi

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