Pietro Colucci dedica buona parte della carriera professionale al settore dell'efficientamento energetico grazie alle attività delle sue aziende. Recentemente ha espresso la propria opinione riguardo al nuovo decreto sulle FER non fotovoltaiche.
Pietro Colucci, Amministratore Delegato del Gruppo Waste Italia

Iter professionale di Pietro Colucci

Laureato in Economia e Commercio, Pietro Colucci inizia a lavorare presso l'azienda di famiglia in giovane età, avvicinandosi fin da subito a temi inerenti ai servizi ambientali. Nel 2000 avviene la svolta imprenditoriale quando rileva la succursale italiana di Waste Management Inc., azienda americana leader nei servizi ambientali e di trattamento rifiuti. Dall'acquisizione nasce il Gruppo Unendo che vedrà in seguito allargare il proprio business allo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili. Nel 2008, dopo aver rilevato la società Schiapparelli 1824, Pietro Colucci assume la carica di Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Kinexia. Nel 2015 Kinexia cambia nome in Gruppo Waste Italia, concentrando il proprio business attorno al settore ambientale e lasciando alla controllata Innovatec S.p.A. il comparto inerente all'efficientamento energetico. L'attività di Innovatec consiste nel fornire servizi tecnologici e innovativi finalizzati alla gestione, produzione e distribuzione di energia, sviluppando l'idea di Smart Grid e Smart Home. Si tratta di sistemi sviluppati ad hoc ed interconnessi fra loro per consentire lo scambio regolato di energia pulita fra privati (sia in ambito domestico che aziendale), garantendo un aumento dell'efficienza energetica con una conseguente riduzione delle emissioni e dei consumi.

Le considerazioni di Pietro Colucci riguardo al decreto sulle FER non fotovoltaiche

Recentemente Pietro Colucci ha espresso la sua opinione riguardo il nuovo decreto sugli incentivi alle FER non fotovoltaiche, dichiarato come conforme alle norme UE inerenti agli aiuti di Stato. Dopo più di un anno viene quindi disciplinata l'incentivazione a produrre energia elettrica ricavata da fonti rinnovabili non fotovoltaiche. L'imprenditore ritiene che la legge non impatterà a sufficienza il settore delle rinnovabili a causa della limitata valenza nel tempo: infatti l'accesso agli incentivi scadrà il 1° dicembre 2016 o al raggiungimento del costo indicativo annuo medio degli incentivi pari a 5,8 miliardi di Euro. Gli incentivi sono destinati ad agevolare impianti di piccola taglia: impianti a biomassa fino a 200 kW, impianti idroelettrici fino a 250 kW, fino a 100 kW per quelli a biogas, termodinamico di potenza fino a 100 kW, fino a 60 kW per impianti a mareomotore, solare ed eolico. Per quanto riguarda impianti di taglia più grande sono previsti registri e aste alquanto limitanti, mentre rimangono completamente esclusi dagli incentivi impianti superiori ai 5 MW. Per quanto concerne le novità introdotte dal decreto, verranno disposti unicamente due bandi, uno per le aste e uno per i registri, e dovranno essere pubblicate dal GSE entro il 20 luglio 2016. Pietro Colucci comunica anche la correzione effettuata all'errore presente al comma 2 dell'articolo 27, imprecisione che avrebbe bloccato il nuovo sistema sul nascere.
 
Top