....per carità, nessuna "imitazione"cinese sulla sardella calabrese!!

<div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR49gAGqzpcGHnbUJdA-LhIjw_IE5nHpRmn9eqWZmX0Z9uXwdppeVsWe3CVFHrqZ0VlWH3cA_GG9eQN1RKwvdIJYOGwTdC_LK4RvQphxQ_APbbG3USxpGDsA3IUKBatPHncwRyJ0fP_1c/s1600/rosa.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5579513299160013410" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR49gAGqzpcGHnbUJdA-LhIjw_IE5nHpRmn9eqWZmX0Z9uXwdppeVsWe3CVFHrqZ0VlWH3cA_GG9eQN1RKwvdIJYOGwTdC_LK4RvQphxQ_APbbG3USxpGDsA3IUKBatPHncwRyJ0fP_1c/s200/rosa.jpg" style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 193px; FLOAT: left; HEIGHT: 149px; CURSOR: hand" /></a><br /></div><br /><br /><div align="justify"><em><a href="http://www.izzyweb.it/wp-content/uploads/2011/02/rosa.jpg"></a>Rappresenta senza dubbio uno di quei <strong>prodotti della gastronomia calabrese</strong> che fa davvero gola, sia nella versione <strong>dolce</strong> che in quella <strong>piccante</strong>, che riesce a dare il meglio di sé nei suoi svariati usi di cucina.</em><br /><br /><em>Conosciuta dagli “amanti del gusto” con <strong>varie denominazioni</strong> (rosamarina, sardellina, caviale calabrese, mustica,..) viene <strong>prodotta</strong>, nella versione originale e tassativamente calabrese, solo con <strong>neonata di sarda o alici</strong>, lavata in acqua dolce, riposta su ripiani di marmo, adeguatamente immessa in salamoia entro recipienti di terracotta (tarzaruli) per alcune settimane, amalgamata con <strong>pepe calabrese rosso</strong> macinato (all’occorrenza, <strong>dolce o piccante</strong>), e confezionata in opportuni vasetti. Il relativo composto si presenta, così, come una pasta di colore rosso, odore intenso, sapore più o meno piccante a seconda della tipologia di pepe rosso utilizzato in fase di lavorazione . Pronta per l’uso, si conserva per un periodo, in genere, discretamente lungo ( 6/12 mesi), mantenendola a temperature fresche.</em><br /><br /><em>Eppure anche questo prodotto <strong>è soggetto a falsi e tarocchi</strong>, considerato che la <strong>domanda </strong>di prodotto <strong>c’è in tutti i mesi</strong> dell’anno, mentre la sua <strong>disponibilità è limitata </strong>da varie condizioni e vincoli; prima tra tutti i vari (…e giusti!!) <strong>fermi biologici</strong> imposti per garantire il ripopolamento della fauna marittima. La <strong>pesca della neonata</strong>, infatti, viene realizzata con <strong>reti a strascico</strong>, opportuni alla bisogna, ma molto <strong>pregiudizievoli per i fondali marittimi</strong>, devastandoli in profondità, per cui è necessario limitarne l’uso. </em><br /><br /><em>Oltretutto le <strong>varie normative comunitarie</strong> stanno via via <strong>restringendo l</strong>a possibilità di <strong>utilizzare reti a calibro “ridotto</strong>”, cosicché sembra più che giusto il nome “<strong>caviale</strong>” che tante volte a questa leccornia calabrese viene attribuito, quasi a voler significare e sottolineare il <strong>“pregio”</strong> che la rosamarina ha sul mercato.</em><br /><br /><em>Dunque, <strong>domanda consistente, offerta ridotta</strong> …ed ecco spiegato il <strong>motivo dei falsi</strong> d’autore perpetrati sul prodotto. Come <strong>succedaneo</strong>, infatti, della originale neonata di sardina/alice viene utilizzato <strong>il pesce ghiaccio</strong> (o neosalanx tangkahkeii), di <strong>acqua salmastra asiatica</strong>: ma agli <strong>estimatori del gusto</strong> risulta più che <strong>evidente la differenza</strong> rispetto al prodotto calabrese, acquistabile <a href="http://www.saporidellasibaritide.it/">su siti di vendita on-line</a> che operano in rete, e solo in limitati periodi dell’anno. Un <strong>discorso di serietà e linearità commerciale</strong>, questo, che alla distanza ripaga: <strong>perder vendite sì</strong>, ma <strong>guadagnarne poi in correttezza e credibilità aziendale</strong>, visto che gli internauti che acquistano sul web rappresentano clienti esigenti e molto oculati nelle loro scelte.</em><br /><br /><em><a href="http://www.izzyweb.it/wp-content/uploads/2011/02/crostini-rosa.jpg"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKt_hb1_KAAaMdjDbM1SMTZjomsYoHJsRYlapamMdNlBhTjUJ6GEQ2oRUcfN0Wb1iCJxA0tRVFdGd-DJNBwQkn3bLavG6YEivlif80wXg-Sl6BcfNBm6wfF_eI3mdEDOWbaYZnBfsqCMk/s1600/crostini+rosa.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5579513512838476546" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKt_hb1_KAAaMdjDbM1SMTZjomsYoHJsRYlapamMdNlBhTjUJ6GEQ2oRUcfN0Wb1iCJxA0tRVFdGd-DJNBwQkn3bLavG6YEivlif80wXg-Sl6BcfNBm6wfF_eI3mdEDOWbaYZnBfsqCMk/s200/crostini+rosa.jpg" style="MARGIN: 0px 0px 10px 10px; WIDTH: 162px; FLOAT: right; HEIGHT: 109px; CURSOR: hand" /></a>E se la sardellina è davvero quella originale calabrese, <strong>sotto con gli usi</strong> più svariati; racconta infatti tutta la sua schiettezza ed il suo sapore <strong>semplicemente spalmata</strong> su crostini, fresine o fette di pane, magari preventivamente </em><strong><em>amalgamata con un buon filo di olio</em></strong><em> extravergine di oliva, sì da toglierle un po' di quel sale della stagionatura</em><em>, creando accattivanti e stuzzichevoli pre-pasto (magari alternati ad altri più delicati nel sapore) che di certo sorprenderanno i commensali; ovvero <strong>sulle pizze</strong> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhso6mXg-Vwht6ZgN0VmZ8P9B_0qzeup-Feeyo6wF_M_COWABkItBTSLw9GxHbnVFCOFsVoXzcEJKb4Llz2PCKQUZ9LqWIIiMKwxsahFW08AUeZopw_9ekSlzw32Yz_45PoGuitvD449ZM/s1600/rotolo.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5579513730245629778" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhso6mXg-Vwht6ZgN0VmZ8P9B_0qzeup-Feeyo6wF_M_COWABkItBTSLw9GxHbnVFCOFsVoXzcEJKb4Llz2PCKQUZ9LqWIIiMKwxsahFW08AUeZopw_9ekSlzw32Yz_45PoGuitvD449ZM/s200/rotolo.jpg" style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 187px; FLOAT: left; HEIGHT: 112px; CURSOR: hand" /></a>(in Calabria è consuetudine diffusa preparare la “pitta con rosamarina”); sulla <strong>pasta</strong> <a href="http://www.izzyweb.it/wp-content/uploads/2011/02/rotolo.jpg"></a>(…chiamiamola una variazione sul tema “pasta aglio ed olio”, aggiungendone giusto una forchettata da far soffrigere nel tegamino); o infine regala paradisiaci momenti di piacere lavorata <strong>sulla pasta sfoglia</strong>, per creare gli appetitosi <strong>rotolini con la rosamarina</strong>.</em><br /><br /><strong><em></em></strong></div><div align="justify"><strong><em>Occhio alla scelta</em></strong><em>, dunque, perché è facile parlare di sardellina calabrese, ma <strong>non è sempre la stessa cosa!!</strong> </em><br /><br /><em>Ed ovviamente, occhio alla <strong>ricetta che più stuzzica</strong> l’appetito!!</em> </div>

....per carità, nessuna "imitazione"cinese sulla sardella calabrese!!

Rappresenta senza dubbio uno di quei prodotti della gastronomia calabrese che fa davvero gola, sia nella versione dolce che in quella picc...

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Nduja calabrese: altro che il solito salame.

<div align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfpIG7kmyeYQ0UZVi8vhTC6fS6kxJf7MnTa1oSx3r7g104UeAWP3Y6m5m9Iiuy0DbFIemU9Ehv1Dy6KlqioY2T9gGKQSJAD3ZdDOluHunsOTVNuxrpc5Jd3pHuuwvzekP13E9kvVYG_9_c/s1600-h/Nduja_1.jpg"><img alt="" border="0" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5294402126256118226" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfpIG7kmyeYQ0UZVi8vhTC6fS6kxJf7MnTa1oSx3r7g104UeAWP3Y6m5m9Iiuy0DbFIemU9Ehv1Dy6KlqioY2T9gGKQSJAD3ZdDOluHunsOTVNuxrpc5Jd3pHuuwvzekP13E9kvVYG_9_c/s200/Nduja_1.jpg" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 200px; CURSOR: hand; HEIGHT: 164px; TEXT-ALIGN: center" /></a><br /><em><strong>Cosa è, dove trovarla, come utilizzare al meglio questa unicità calabrese.</strong></em></div><div align="center"><strong><em></em></strong> </div><div align="justify"><em>La nduja è la bandiera dei salumi Calabresi, senza dubbio uno dei più originali, più sanguigni, più accesi, focosi e irresistibili dei prodotti tipici calabresi. Forte e decisa, ma al tempo stesso carezzevole, la nduja Calabra, insaccata a mano in budello naturale, è preparata con un trito finissimo di carni scelte di suino sapientemente aromatizzate. Colpisce per il caratteristico profumo di peperoncino ed il colore rosso acceso. Il sapore è dapprima dolcissimo e poi esplode in tutta la forza del peperoncino calabrese. Parla del Meridione d’Italia e dà allegria, passione e buonumore. Si tratta di un prodotto davvero gustoso, forte e piccante ma allo stesso tempo delicato. In tale “concerto di sapori” il peperoncino bilancia perfettamente la parte grassa.<br />Secondo antica ricetta, viene fatta con frattaglie e parti grasse del maiale, impastate con il peperoncino (…molto!), insaccate, fatte affumicare in un primo momento e poi stagionate. Risponde appieno ai principi della economia domestica calabrese (povera!!), secondo la quale “del maiale non si butta via nulla”.A differenza degli altri salumi tipici calabresi, compatti e solidi per via della loro stagionatura, la nduja mantiene nel tempo il suo carattere “morbido” per consentirne il suo uso spalmabile<br />Le ipotesi sull’origine del nome “‘nduja” sono molte: probabilmente deriva dal francese “andouille”, (salsiccia), e potrebbe essere stata importata nel periodo della dominazione napoleonica nel Regno di Napoli, di cui la Calabria faceva parte. I calabresi l’hanno ovviamente reinterpretata e personalizzata, aggiungendo l’ingrediente più importante della loro gastronomia, il peperoncino.<br />E' quasi superfluo sottolineare come la nduja, grazie al gusto squisito e al piccante dovuto a tanto peperoncino calabrese (scherzosamente detto "il viagra calabrese"), viene da alcuni considerata afrodisiaca. Si puo' anche essere scettici al riguardo, ma sicuramente la nduja ha benefici effetti sul sistema cardiocircolatorio.<br />Certo, la distribuzione di tipo ordinaria (tradizionale o moderna che sia), volta alla ricerca di referenza che facciano “volume” a discapito del “sapore” non sempre dispone di questa ghiottoneria culinaria, dunque non sempre c’è la possibilità di deliziarsene “liberamente ed a piacimento”; per cui occorre sovente far capo alla rete, ricorrendo ad </em><a href="http://www.saporidellasibaritide.it/"><em>affidabili siti di commercio elettronico</em></a><em> , i quali offrono un prodotto certificato e dalle eccellenti qualità , offerto sia nella specifica in budello naturale (che è quella di cui alla tradizionale preparazione calabrese) ovvero in vasetto.<br />Qualunque sia la modalità di acquisto, l’ importante è che si tratti di un referenza “tassativamente” prodotta in Calabria, secondo specifica di tipo artigianale, preferibilmente nei mesi invernali, allorquando è di consuetudine per i calabresi macellare il maiale (si tratta di vere e proprie sagre di vicinato), utilizzando solo carne di suini allevati localmente secondo le antiche tecniche di alimentazione, e peperoncino tipico calabrese.<br />Riguardo all’uso della nduja, si parte da quello più scontato, ovvero spalmata su fette di pane o crostini, per farne gustosi, stuzzicanti ed originali antipasti; ad usi molto più complessi e/o sofisticati.<br />A tal proposito questi stessi </em><a href="http://www.saporidellasibaritide.it/scheda.asp?id=145"><em>portali di commercio</em></a><em> elettronico, infatti, offrono nelle scheda prodotto innumerevoli soluzioni a riguardo, per deliziarsi in modo veramente diverso, ovvero sorprendere con originalità i propri commensali: in ciò la nduja dimostra tutta la sua versatilità in cucina. Un motivo in più per il quale la nduja è stata introdotta fra i prodotti dell'Arca del Gusto di Slow Food, progetto nato per il recupero e la salvaguardia di piccole produzioni di eccellenza gastronomica minacciate dall'agricoltura industriale, dal degrado ambientale, dall'omologazione.</em><br /> </div>

Nduja calabrese: altro che il solito salame.

Cosa è, dove trovarla, come utilizzare al meglio questa unicità calabrese. La nduja è la bandiera dei salumi Calabresi, senza dubbio uno de...

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