Inaspettatamente viene a trovarci un agricoltore, dice di essere confuso o meglio di non capirci più niente…
Penso, se qualcuno si sente nella confusione più totale è già sulla buona strada.
Dice che non vuole più fare l’agricoltore…
Penso, oggi non è più questione di essere agricoltore o altro; avere un determinato ruolo nella società va bene soltanto se prima si è compreso il proprio vero ruolo: essere uomini. In questo caso le regole cambiano e soprattutto giocare sporco non conviene.
Dice che “il tecnico dell’Istituto” gli fa fare il trattamento contro le psille, che il suo vicino fa anche il Bio Aksxter ma che su Agricoltura Trentina dicevano di non farlo.
Nella confusione più totale, vuole essere rassicurato, perché si sente sballottato da versioni contrastanti e quindi ha paura di esprimere il proprio parere. Per lui non è un fatto di ruolo, ma di convenienza. Evitare di pensare con la propria testa per la comodità di stare nel branco oggi porta alla moda della “tribù” che in realtà è uno sfruttamento delle masse.
- Caro agricoltore, Il veicolare è una cosa, il patogeno un’altra.
- Come?
- Si, la psilla è un veicolare, gli ossuri sono dei patogeni.
- Come?
- Il veicolare è come il ruolo, viene scelto dopo aver capito cosa si vuole far apparire. Il patogeno è come l’uomo, può solo “essere”. Essere come un patogeno generatore di malattie anziché un microorganismo utile.
- Come?!
- Il patogeno è un agente infettivo che penetra e si moltiplica a spese delle strutture ospiti. Gli ossuri stanno nel terreno e lo infettano, la pianta assimilando le sostanze nutritive li porta dentro di sé, produce mele che vengono infettate…
- Come?
- Esistono dei microrganismi che sono buoni, necessari per la vita, altri che sono portatori di patologie…
- Come l’uomo?
- Si, visto nell’universo l’uomo è come un microrganismo, buono o cattivo….
Mi chiede se il bonificatore agisce sul terreno.
- Gli ossuri si nutrono di veleno, sono stati costruiti dalle molecole a circuito aperto. Nel terreno si incapsulano diventando come una polvere microscopica che risucchiata attraverso la linfa si mimetizza nei peli fogliari, così procurando un’alterazione della funzione di respirazione, una vera e propria asfissia. Gli scopazzi sono un risultato visivo di questa azione.
L’agricoltore si illumina, non perché sia contento, ma perché ha intuito il meccanismo, quello della pianta e quello del potere che colonizza il territorio e spaccia “tutela dell’agricoltura”. E’ contento perché non si sente dire con un “risolino che argina iniziative troppo spinte”, “fa questo e basta”, o addirittura “non farlo “, ma perché gli viene spiegato con semplicità qualcosa di riservato agli addetti al lavoro, non accessibile ai ghettizzati nel ruolo secondario dell’agricoltore o dei loro rappresentanti, scelti per garantire promesse che rimarranno tali.
Gli agricoltori non sono più tanto disposti ad attendere cinque anni perché la ricerca ufficiale ricerchi; gli agricoltori pensano a cosa succederà in quei cinque anni…
- Ieri, in due minuti mi ha tirato giù le reti antigrandine.
Si riferisce alla tromba d’aria della sera prima, effetto dei cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento atmosferico.
E aggiunge: - Ormai non si è più sicuri del domani. Bisogna fare qualcosa subito, adesso!
- Adesso poteva essere già ventisei anni fa, quando al ricercatore Alessandro Mendini fu detto che aveva scoperto il principio della vita; adesso, al principio della nostra fine, gli “esperti di tematiche ambientali” annunciano che si può ancora evitare il peggio; con il loro sapere e le tecnologie ora disponibili vorrebbero contenere i cambiamenti climatici, la loro riconversione rapida per un turismo più povero di CO2 e più ricco di emozioni… Essi non tengono conto che Madre Natura opera indipendentemente dalla proroga decennale del protocollo di Kyoto. Non si capisce di quali tecnologie parlino e soprattutto se esse siano sufficienti ad affrontare un degrado inarrestabile, come invece potrebbero farlo quelle del ricercatore Alessandro Mendini. Il fatto è che i problemi in cui versa il pianeta e di conseguenza l’agricoltura, non si risolvono pensando soltanto ai propri interessi. I problemi in cui versiamo sarebbero risolvibili se invece di perdere tempo si unissero le forze in un unico obiettivo.
Gli mostro sul monitor la pubblicazione di AgricolturaOnWeb, il portale Internet per l'attualita' e le innovazioni tecnologiche in agricoltura. Rilegge attentamente scandendo ad alta voce le parole “E’ come se, stando su una barca che sta per affondare, prossimi ad un’isola, si volesse rimanere in mare per continuare ad essere capitani, tenendo il remo in mano ….“, poi il suo sguardo corre a dei ricordi.
- La notizia della ricerca sulla scoperta delle cause degli Scopazzi e la sua concreta soluzione sarebbe un ponte per quell’isola su cui mettersi in salvo! – spiego, e aggiungo: - Nel 1492 l’isola che ha aperto il futuro era l’America, ora grazie alla scoperta Mendini una nuova America potrebbe riaprire il futuro, ma il nuovo per nascere ha bisogno della forza dolce, quella che alimenta lo sviluppo della vita, non della forza distruttiva di inutili tentativi di invasioni e piraterie; il nuovo per crescere ha bisogno di impegno ed onestà: di uomini veri.
L’agricoltore, da uomo vero, ci chiede di poter tornare ancora.


Per approfondimenti: http://www.axsm31.com/
www.axsm31.com/archivio_newsletter.html

0 commenti:

 
Top