La Ue accelera sulla tv mobile. E per ridurre la frammentazione del mercato continentale sta incoraggiando l'adozione, entro gli Europei del 2008, del formato DVB-H come standard di trasmissione unico in tutti e 27 i paesi dell'Unione. La decisione è stata presa oggi dalla Commissione Europea, che da Bruxelles ha dettato le linee guida per lo sviluppo della televisione mobile nei mercati continentali. L'obiettivo, ha spiegato il commissario Ue ai Media Viviane Reding, è di recuperare posizioni in un mercato che varrà 20 miliardi di euro entro il 2011.

"E' arrivato il momento - ha spiegato la Reding - in cui industrie e governi del Continente devono sforzarsi di compiere la transizione verso la tv mobile. L'Europa è a un punto di svolta. Possiamo guadagnare la leadership nel mercato, proprio come abbiamo fatto un tempo con la telefonia mobile, quando lo standard gsm, sviluppato dalle industrie europee, si è diffuso a livello mondiale. Oppure, possiamo lasciare che siano altre regioni a fare la parte del leone."

Le preoccupazioni della Reding sono dovute ai bassi tassi d'adozione della tv-mobile finora registrati in Europa. Attualmente, infatti, la penetrazione in Italia, il mercato più sviluppato dell'Unione, è dell'1%. Un dato molto basso, soprattutto se confrontato con il 10% della Corea del Sud.

Per questo, prima di tutto, la Reding ritiene necessaria l'adozione di uno standard comune a tutto il continente. "Il successo universale dello standard gsm - ha sottolineato il commissario - dimostra i vantaggi di una norma comune". Attualmente la norma DVB-H (digital video broadcasting for handhelds) è il candidato più serio per la tv mobile, e nelle prossime settimane la commissione ne preparerà l'iscrizione sulla lista degli standard UE pubblicati nel giornale ufficiale incoraggiando ufficialmente la sua utilizzazione nei 27 stati.

Il DVB-H è una versione "su misura" per dispositivi portatili del DVB-T, meglio consociuto come digitale terrestre. Lo standard, inventato in Europa, è da alcune delle più grandi case produttrici di cellulari, come Sony-Ericsson e Motorola. E, soprattutto, dalla finlandese Nokia, leader mondiale del mercato della telefonia mobile. Queste stesse case, il 30 maggio, avevano scritto una lettera aperta alla Reding perché accelerasse sull'adozione del DVB-H.

La speranza - sia delle case produttrici sia della Commissione - è che il DVB-H possa ottenere lo stesso successo del Gsm, permettendo all'Europa di mantenere il vantaggio tecnologico che ha sulle zone rivali nel mercato della telefonia. Il formato è già stato adottato, con successo in 18 paesi, principalmente europei.

I principali rivali del DVB-H sono il T-DMB, usato in Corea, Giappone e in Cina, e MediaFLO, lo standard sviluppato dall'americana Qualcomm. Che in questi giorni, grazie all'adozione da parte di At&t, il più grande operatore statunitense, ha segnato un punto importante nella lotta per la leadership globale.

Fonte: La Repubblica

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