“Gli uomini si dividono in uomini d’amore e uomini di libertà. I milanesi sono uomini di libertà, i napoletani sono uomini d’amore. Gli uomini di libertà preferiscono fare la doccia, quelli d’amore prediligono il bagno”. Così recitava il Prof. Bellavista, celebre personaggio creato ed interpretato da Luciano De Crescenzo. Sottolineava, così, una diversa visione delle cose, diverse personalità, non dei singoli, ma dei popoli, o delle comunità. Come se l’aria che si respira contagi le menti umane plasmandone il carattere. I milanesi un po’ più solitari, i napoletani più desiderosi di compagnia. C’è da dire che il milanese del film, pur essendo tale, era un uomo d’amore. Crolla così un idea, quella che il luogo dove si vive e dove si è vissuto, che il territorio, che il pregresso di ognuno influenzino la personalità, il modo d’essere. Questo nel film, ma è proprio così? mi chiedo.
Dipende, è la risposta. Si può essere uomini d’amore al nord, e di libertà al sud, certo, ma non totalmente.
Il territorio influenza e come la vita sociale, civile, le richieste dei propri diritti…le rivendicazioni.
Una mattina ho atteso per circa 30 minuti l’arrivo dell’autobus. Io, napoletano, non mi sono sorpreso e non ho rivendicato… quando è arrivato l’autobus, misterioso e fantomatico oggetto, si è presentato stracolmo di passeggeri al punto tale che è stato impossibile, per me ed altri in attesa, accedervi. È così, siamo a Napoli, siamo uomini d’amore! Qualche esclamazione, qualche sguardo, qualche sorriso, due parole di vicendevole conforto e poi via, a piedi, alla ricerca di ben altra sorte.
Con le esclamazioni di disappunto abbiamo dato voce a quella parte di “libertà” presente in ognuno di noi. La libertà. Quella di scegliere serenamente ogni giorno se prendere l’autobus, la metropolitana, se andare a piedi. Se comprare la moto che ci piace o quella che non è troppo richiesta, dal mercato dei ladri. Ma quale libertà? Immagino lo sconforto di chi avendola conosciuta se ne vede poi privato. Ma poi, come al solito, è emerso il nostro essere meridionali, noi, uomini d’amore. Due chiacchiere ed un sorriso, c’è di peggio, siamo a Napoli. Uomini d’amore che amano a tal punto la loro terra da non rivendicare libertà.
Tornando allora al nostro interrogativo. Potrebbe un uomo del sud, non essere un uomo d’amore? Potrebbe un uomo di libertà sopravvivere al sud?
Se ne accorse, fortunatamente, anche Bellavista. “Si è sempre meridionali di qualcuno”.

1 commenti:

  1. amico mio,sono una donna d'amore e mi fà piacere che oltre quella libertà apparente quel finto sorriso ci sia qualcuno che riconosce il vero senso della libertà quella che viene dal cuore e che riesce a sopravvivere allegramente anche tra mille piccoli e grandi disagi,i nostri padri sono cresciuti insieme e si vede!! ti ricordi di duilio?

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