Si è chiusa il 25 settembre la consultazione lanciata dalla Commissione Europea in relazione alla Bozza di comunicazione sull`applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti di Stato concessi sotto forma di garanzie.


Tra i commenti inviati si segnala quello del NEFI, il Network of European Financial Institution for Smes, cui partecipa Mediocredito Centrale insieme a 12 tra le più importanti banche del vecchio continente impegnate nella gestione di incentivi pubblici.

In sintesi, il costo di accesso alla garanzia deve essere calcolato in base al rating dell’impresa beneficiaria attribuito da primarie società di rating (nella bozza della Commissione si citano Standard and Poor`s, Fitch o Moody`s). Commisurando il “premio” al rischio, secondo uno standard prestabilito, i regimi di garanzia a favore delle PMI possono a priori essere considerati autofinanziati. Si tratta comunque di definire un margine minimo che può essere maggiorato nell’ambito dello specifico regime di garanzia.

La principale osservazione da parte del NEFI riguarda la necessità di introdurre una specifica regolamentazione per le giovani imprese, per quelle in fase di start-up e per gli istituti di promozione. Per questi soggetti NEFI propone una singola aliquota corrispondente ad un premio di 100 basic point per anno.

Questo suggerimento nasce dalla considerazione di questo tipo di soggetti quali attori che danno un contributo fondamentale al mutamento strutturale e all’innovazione. L’attività delle start up e delle giovani imprese è scarsamente rilevante per quanto riguarda possibili distorsioni della concorrenza e deve, di contro, affrontare considerevoli barriere all’entrata. La modifica proposta dal NEFI si pone in coerenza con gli indirizzi della politica economica europea dal momento che molti programmi comunitari considerano le start-up e le giovani imprese come uno dei gruppi chiave tra i beneficiari.


notizia tratta da Mcc






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