«Un dramma di identità negata e di problematicità dei rapporti familiari, sullo sfondo del doloroso fenomeno dell’emigrazione dei primi del Novecento»: questo il tema dello spettacolo L'altro figlio che la compagnia AT.Theatre presenta alle 21.00 di mercoledì 12 dicembre al teatro Sociale di Busto Arsizio, nell’ambito di BA Teatro–Stagione cittadina 2007/2008. Tratto dall’omonima novella di Luigi Pirandello, scritta e pubblicata nel 1905 nell’ambito della raccolta Novelle per un anno, il breve atto unico, della durata di una cinquantina di minuti, racconta due storie parallele: «il tormento di una donna che rifiuta la propria maternità, non per scelta, ma per la devastante e incoercibile necessità di dimenticare l’orrore e la violenza legati al concepimento, e la sofferenza di un figlio, onesto e laborioso, che, pur esente da colpe, si vede respinto e sconfitto nel proprio amore filiale, preferito ai fratellastri che sono partiti per l’America, abbandonando la madre a una vita di stenti».
La novella, di cui esiste anche un atto unico firmato dallo stesso Luigi Pirandello e rappresentato per la prima volta nel 1923 al teatro Nazionale di Roma, è stata ridotta per la scena da Delia Cajelli su commissione di Enzo Lauretta, presidente del Centro nazionale studi pirandelliani di Agrigento, per la serata d’onore di Quando una novella diventa dramma film musica fumetto, quarantaquattresima edizione del convegno internazionale di studi pirandelliani, tenutosi nei giorni scorsi al Palacongressi di Agrigento.
Lo spettacolo approda, dunque, al teatro Sociale di Busto Arsizio dopo aver debuttato con successo, nella giornata di sabato 8 dicembre, davanti a oltre mille studenti delle scuole medie inferiori e superiori di tutta Italia e a un nutrito gruppo di professori universitari, studiosi, giornalisti e critici teatrali.
Lunga la genesi di questo testo, la cui primigenia stesura è stata presentata lo scorso ottobre in Austria, nell’ambito del convegno Pirandello e l’identità europea, promosso dall’Istituto di Romanistica della università di Graz, con il Pirandello Zentrum di Monaco di Baviera. Il risultato è un’innovativa «tragedia dell’assenza», raccontata con diversi mezzi espressivi: la parola teatrale, il canto e il cinema. Ad aprire e chiudere lo spettacolo sono, infatti, due sequenze del film Caos dei fratelli Taviani: «una specie di documentazione fotografica della Sicilia, una raffinata notazione di paesaggio», come afferma la stessa Delia Cajelli, che firma anche la regia dello spettacolo.
Sul palco, quindi, Ambra Greta Cajelli, Gerry Franceschini, Giorgio Paiano, Mario Piciollo, Rosi Ricciardi e Anita Romano daranno voce ai due temi centrali del breve racconto pirandelliano: quello della maternità negata e rifiutata, appunto, e quello della cosiddetta «questione meridionale», con la diffusione dei fenomeni del banditismo e del brigantaggio e con l’emigrazione di massa oltreoceano. A fare da sottofondo storico alla vicenda, infatti, il racconto della partenza di molta povera gente del Sud per l’America. Un racconto, questo, sottolineato anche da canti della tradizione popolare siciliana, interpretati dal vivo da Anita Romano.
La storia è nota: Maragrazia, semplice popolana di una contrada siciliana, soffre perché i suoi due figli, andati a vivere all’estero e presumibilmente diventati ricchi, non si curano più di lei. Per richiamarli a sé, la donna promette loro la donazione di un vecchio casale. Come è prevedibile, i due uomini non tornano. Malgrado ciò Maragrazia non vuole accettare le cure di un altro figlio, rimasto in paese. Quel figlio, d’altronde, non è stato desiderato: è nato dalle violenze che la donna è stata costretta a subire, trent'anni prima, all'epoca di Garibaldi, da parte di un brigante. E seppure questo giovane si mostra affettuoso verso di lei, Malagrazia non può accoglierne l’affetto. Preferisce restare sola, prigioniera dei ricordi, della miseria e della sua vana speranza di rivedere gli altri due figli.
Il costo del biglietto è di euro 16 per l’intero ed euro 12 per il ridotto (giovani fino a 26 anni, militari, over 65, Cral, scuole, biblioteche, associazioni).
Per informazioni è possibile contattare la segreteria del teatro Sociale, in orario di ufficio (dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00), allo 0331.670000 o all’indirizzo e-mail: info@teatrosociale.it.

Informazioni alla stampa: Ufficio stampa teatro Sociale di Busto Arsizio - Annamaria Sigalotti, piazza Plebiscito 1 – 21052 Busto Arsizio (Varese) tel. 0331.679000, fax. 0331.637289, cell. 347.5776656, e-mail: press@teatrosociale.it o a.sigalotti@tin.it.

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