L DELEGATO DEL COCER ESERCITO IL CAPORAL MAGGIORE CAPO GIROLAMO FOTI ANNUNCIA LO “SCIOPERO DELLA FAME” A PARTIRE DAL 10 APRILE . SE NON VERRANNO ACCOLTE LE RICHIESTE CHE INTERESSANO TUTTI I SOLDATI ITALIANI “NEI PROGRAMMI DEI DUE MAGGIORI SCHIERAMENTI CHE, FINORA, NON HANNO PRESO IN CONSIDERAZIONE LE ESIGENZE DEI MILITARI”.
Nei programmi del Partito Democratico e del Popolo della Libertà non ci sono riferimenti alle forze armate. I leader politici si ricordano delle Forze Armate solamente in occasione di eventi assai dolorosi come per i funerali dei caduti per l’assolvimento del proprio dovere. Subito dopo si dimenticano dei colleghi vittime dell’uranio impoverito, dolorosa vicenda che ha colpito tantissimi giovani militari, degli stipendi da fame che un membro dell’esercito soggetto a rischio e a regole severe che limitano la libertà individuale dei singoli militari deve accettare. Infatti manca ancora la specificità negata.
Ancor oggi veniamo considerati degli impiegati in mimetica, cosa che avviene solo in Italia. I militari non hanno ancor oggi uno strumento democratico per poter rappresentare le proprie istanze o meglio tutelare i propri colleghi. Siamo soggetti a limiti costituzionali e ancor oggi ci prendono in giro discutendo di sindacato militare.
A mio parere l’unica soluzione concreta è la riforma della rappresentanza, ma solo a parole. Nei fatti non si conclude niente. Infine ci sono altri argomenti che interessano la base cioè la truppa, che pur rappresentando la parte più numerosa delle forze armate, non viene presa in considerazione. Le esigenze dei militari non vengono mai considerate.
I politici ancora oggi non parlano di riordino delle carriere nonostante le numerose riforme messe in atto nel corso degli anni a favore dei sottufficiali e gli ufficiali, a cominciare dal riallineamento fino all’omogeinizzazione degli ufficiali. Non abbiamo ravvisato, ancor oggi, nessun impegno concreto nei confronti dei volontari, circa 30.000 mila, che presto si troveranno nel bel mezzo di una strada.
Per finire, i politici non ascoltano nemmeno gli imprenditori siciliani che chiedono maggior sicurezza con l’intervento dell’esercito a supporto delle forze di polizia per debellare completamente la vergogna del racket che umilia la dignità di un intero popolo siciliano e soprattutto lo Stato. Dai politici otteniamo solo parole ma nessun impegno concreto.
Ho consegnato da tempo un documento che trattava questi argomenti a diversi esponenti della Commissione Difesa di ambedue gli schieramenti ma appena si trattava di prendere impegni i responsabili sparivano nel nulla. I dirigenti dei partiti dovrebbero selezionare i candidati alla poltrona del Parlamento specie quelli che da due legislature occupano i posti in Commissione Difesa sia alla Camera che al Senato ottenendo scarsi risultati.
A questo punto, stanco di essere preso in giro, stanco di questa classe politica, ho deciso che se entro e non oltre il dieci aprile tutti i dirigenti politici non sottoscriveranno un impegno concreto e non dichiareranno di occuparsi della pari dignità delle forze di polizia, inizierò lo sciopero della fame e partirà una vera e propria campagna di sensibilizzazione verso i colleghi a non votare le forze politiche che non sottoscrivono un impegno a favore dei militari con lo slogan “VOTO UTILE E INTELLIGENTE”.
Porterò avanti quest’iniziativa attraverso tutti i mezzi che ho a disposizione “Stampa – Internet” e associazioni provenienti dalla società civile a cui ho chiesto un sostegno morale.
L’iniziativa non ha fini politici ma umanitari nei confronti di uomini e donne in divisa discriminati e sdegnati da questa classe politica che pensa solamente alle poltrone e a tutti i benefici .
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