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ANIMALI, PALERMO: CORONA CON CARDELLINI MORTI E BIGLIETTO DI MINACCE TROVATA DAVANTI A SEDE FORESTALE REGIONALE DI VILLAGRAZIA
Una corona inghirlandata con nove cardellini morti legati con fil di ferro, accompagnata da un biglietto di ingiurie e minacce firmato "I bracconieri di Ballarò", è stata trovata nei giorni scorsi, ma la notizia è stata diffusa solo oggi, davanti al portone della sede della Forestale Regionale di Villagrazia, a Palermo.
"Si tratta di un gesto grave e inqualificabile, che evoca lugubri condotte di stampo mafioso, al quale bisogna rispondere con fermezza e decisione - dichiara Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, commentando la notizia del gesto intimidatorio subito dai forestali.
"Chiediamo al Prefetto e al Questore di predisporre mirati e continui controlli nella zona del mercato e approfondite indagini per assicurare alla giustizia i bracconieri. È ora che la zona di Ballarò ritorni alla legalità – conclude Troiano - anche al costo di sottoporre a sequestro la piazza per impedire lo svolgimento del mercato degli uccelli, così come in altre città è stato fatto per contrastare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi".
L'intimidazione è legata all'opera di repressione della Forestale contro i bracconieri e i trafficanti di uccelli che gestiscono il mercato clandestino. A Palermo, infatti, ogni domenica mattina, una parte dell'antico e popolare mercato di Ballarò, è destinata alla vendita di fauna selvatica. Ballarò si contende il primato del più grande mercato illegale di fauna selvatica con quello di Via Brecce a Sant'Erasmo di Napoli. Centinaia di uccelli, tutti appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato, in quanto fauna selvatica, sono venduti impunemente. Si tratta perlopiù di fringillidi quali cardellini, fringuelli, peppole, verdoni, verzellini, lucherini, ecc., ma si trovano anche pettirossi, merli, tordi, cesene, capinere, passeri, cince, luì, storni, taccole, gazze. Gli animali sono detenuti in condizioni pietose, trasportati in stato di esasperata cattività, tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, tanto da configurare il reato di maltrattamento di animali!, oltre che i reati specifici previsti per la detenzione e commercio di fauna selvatica o per le violazioni alla normativa Cites.
"Si tratta di un gesto grave e inqualificabile, che evoca lugubri condotte di stampo mafioso, al quale bisogna rispondere con fermezza e decisione - dichiara Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, commentando la notizia del gesto intimidatorio subito dai forestali.
"Chiediamo al Prefetto e al Questore di predisporre mirati e continui controlli nella zona del mercato e approfondite indagini per assicurare alla giustizia i bracconieri. È ora che la zona di Ballarò ritorni alla legalità – conclude Troiano - anche al costo di sottoporre a sequestro la piazza per impedire lo svolgimento del mercato degli uccelli, così come in altre città è stato fatto per contrastare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi".
L'intimidazione è legata all'opera di repressione della Forestale contro i bracconieri e i trafficanti di uccelli che gestiscono il mercato clandestino. A Palermo, infatti, ogni domenica mattina, una parte dell'antico e popolare mercato di Ballarò, è destinata alla vendita di fauna selvatica. Ballarò si contende il primato del più grande mercato illegale di fauna selvatica con quello di Via Brecce a Sant'Erasmo di Napoli. Centinaia di uccelli, tutti appartenenti al patrimonio indisponibile dello Stato, in quanto fauna selvatica, sono venduti impunemente. Si tratta perlopiù di fringillidi quali cardellini, fringuelli, peppole, verdoni, verzellini, lucherini, ecc., ma si trovano anche pettirossi, merli, tordi, cesene, capinere, passeri, cince, luì, storni, taccole, gazze. Gli animali sono detenuti in condizioni pietose, trasportati in stato di esasperata cattività, tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, tanto da configurare il reato di maltrattamento di animali!, oltre che i reati specifici previsti per la detenzione e commercio di fauna selvatica o per le violazioni alla normativa Cites.
22 aprile 2008
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Ufficio Stampa LAV 06.4461325 – 339.1742586 www.lav.it
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