Meeting nazionale sicurezza e lavoro “Morti Bianche”. Ricordato a Roma Michele Sposito De Lucia l’operaio edile maddalonese con un messaggio del sindaco Farina di Maddaloni ed una canzone di Agnese Ginocchio..perché non si dimentichi...


Roma- Al Meeting nazionale promosso dall’Ass. Progetto Orfeo onlus, svoltosi a Roma lo scorso 7 aprile 2008 (leggi) presso la sala del cinema del Municipio delle Torri, é stata presente la testimonial ed artista per la Pace Agnese Ginocchio, che ha presentato una canzone ( leggi quì il testo) scritta e dedicata a tutte le vittime delle morti bianche. Agnese Ginochio prima di presentare la canzone ha letto un Messaggio, del sindaco di Maddaloni(Ce) Michele FARINA (per questo si ringrazia Carlo Scalera responsabile prov. lavoro dei Verdi) la città natale di “Michele Sposito De Lucia“, l’operaio edile casertano morto sul luogo di lavoro, a causa di una caduta (venti metri d’altezza) dall’ impalcatura. Al termine della manifestazione si é svolta la cerimonia di consegna del premio nazionale consistente in uno stupendo e simbolico ”Angelo bianco” realizzato in ceramica , rilasciato a tutte le associazioni, personalità e familiari delle vittime del lavoro. L’ Associazione nazionale progetto Orfeo onlus ha voluto premiare anche Agnese Ginocchio per l’impegno profuso a favore della grande causa della Pace e dell’impegno civile con l’ ” Angelo bianco“(vedi foto a dx) realizzato in ceramica e dedicato alla memoria di tutte le vittime delle stragi sul lavoro ( morti bianche). Ricordiamo che il Meeting nazionale era stato dedicato in particolare proprio alla memoria delle vittime Maurizio Notargiacomo ucciso a Giardinetti (Roma) e a Michele Sposito De Lucia(leggi), l’operaio recentemente scomparso, ma era dedicato (come la canzone di Agnese Ginocchio) proprio a tutte le vittime delle stragi su lavoro e oltre(morti bianche).

Messaggio del Sindaco Michele Farina di Maddaloni(Ce) letto da Agnese Ginocchio a Roma:
“Tutti giorni si verificano decine di incidenti dovuti proprio allo stress psico-fisico al quale sono costretti i lavoratori sottoposti a turni stressanti di lavoro e non è necessario alla causa del lavoratore parlare solo di morte sul lavoro quanto parlare del lavoro che vuol dire parlare della vita, di come impostare la vita e quindi di come essere felici. Sia nella dimensione personale, sia anche nella sua dimensione sociale, perché non è più possibile pensare al lavoro, senza considerare la famiglia, la società, il proprio paese. Per questo motivo non servono funerali di Stato o tricolori su casse da morto ma c’è bisogno di un sussulto morale, di creare forme di sicurezza che evitino la morte sul lavoro, di sostenere una cultura nuova della vita e della sicurezza, una nuova sensibilita’ verso il mondo del lavoro nel suo complesso, nessun ambito escluso e solo così si potranno salvare le vite di tanti Michele”.
(Fonte: Comunicato stampa)

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