CON PRECEDENTI PER CORSE CLANDESTINE
E ANIMALI CON CERTIFICAZIONI FALSE
LA LAV PLAUDE ALL'INTERVENTO DELLA POLIZIA
E TORNA A CHIEDERE L'ANNULLAMENTO DELLA CORSA
Fantini e proprietari di cavalli con precedenti penali anche per corse clandestine di cavalli e animali con certificazioni false: questi i risultati delle indagini che il Commissariato di Vittoria unitamente alla Squadra Mobile della Questura di Ragusa hanno portato avanti sull'ultima edizione del palio di San Vincenzo di Acate, svoltasi dal 14 al 18 maggio scorso. Dagli accertamenti è emerso che numerosi fantini e proprietari di cavalli partecipanti alla corsa hanno precedenti penali o di Polizia, alcuni dei quali "di particolare allarme sociale", nonché già segnalati nel corso degli anni per reati legati al mondo delle corse clandestine di cavalli. A questo si aggiunge anche lo stato delle certificazioni sanitarie degli stessi cavalli; in particolare per uno di questi non erano state effettuate le dovute indagini sierologiche, fra cui il test di "Coggin" per l'anemia infettiva.
"Esprimiamo stima e gratitudine agli agenti del Commissariato di Vittoria ed alla Squadra Mobile della Questura di Ragusa per l'impegno profuso nelle indagini sul palio dichiara il dott. Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV - Le gare ippiche sui percorsi urbani oltre a tradursi in vera e propria sofferenza per i cavalli costretti a correre su strade asfaltate incompatibili con le loro esigenze etologiche, rappresentano anche ghiotte occasioni per le organizzazioni criminali. Infatti continua Troiano - come confermato dalle indagini delle Forze dell'Ordine, storicamente queste manifestazioni, e in particolare le corse di cavalli organizzate durante le feste religiose, diventano occasioni di sicura attività lucrativa per elementi malavitosi già dediti alle scommesse clandestine e la presenza di personaggi legati alle organizzazioni criminali è ritenuta una costante".
Anche alla luce di quanto emerso dalle ultime indagini condotte sul Palio di Acate risulta, quindi, improrogabile bloccare definitivamente questo tipo di manifestazioni anche nel ragusano così come già è stato fatto ad Agrigento, Palermo, Caltanissetta e Trapani, dove l'intervento dei Prefetti ha di fatto bandito qualsiasi corsa ippica sui propri territori di competenza. La LAV ricorda, inoltre, che la Regione Siciliana non ha recepito il D.P.C.M. del 8.02.2003 sul benessere animale (che impone la sabbiatura del percorso di gara), per cui non vi sarebbero le basi giuridiche e tecniche per consentire palii e altre manifestazioni in circuiti urbani, comunque suscettibili di ricadere nel divieto di gare e manifestazioni che comportino maltrattamento di animali ex legge 189/2004.
La LAV chiede un incontro urgente a Prefetto, Vescovo e Presidente della Provincia di Ragusa per discutere di quello che ormai va considerato una vera emergenza sociale. All'incontro parteciperà anche una delegazione che rappresenterà le 41 associazioni che poco meno di due mesi fa, insieme alla LAV, aveva sottoscritto un appello per fermare il palio di Acate per sempre.
Roma, 11/07/2008
Per tutti gli animalisti che vanno a braccetto con quelli del Wwf. Sul mio blog pubblico oggi un dossier dove spiego come Roberto Peccei diriga il più grosso centro di vivisezione del mondo. Roberto Peccei è figlio di Aurelio Peccei, considerato da molti uno dei padri dell'ambientalismo italiano. E' presidente della Fondazione Aurelio Peccei, è membro del Club di Roma e frequenta ambienti del Wwf. Approfondimenti sul mio blog:
RispondiEliminaAmbientalismo di Razza