RITORNANO IL SAMHAIN E LA LEGENDA DI JACK O' LANTERN
In terra di Romagna, per la precisione a Riolo Terme (Ra), ritornano la festa del Samhain, meglio nota come il Capodanno Celtico e la riproposizione della storia fantastica di Jack O’Lantern, il re delle zucche. Quella di Halloween è una festa mutuata ed importata dai Paesi anglosassoni, ma che in Italia ha ormai preso definitivamente piede per la gioia dei bimbi ed lo spensierato divertimento dei grandi. A Riolo Terme il tutto viene condito da quel simpatico, frizzante, coinvolgente spirito romagnolo che va decisamente “oltre la festa”. La pro-Loco e l’Amministrazione Comunale, per la XVI volta, ripropongono il Capodanno Celtico da consumarsi, come da ideale protocollo, attraverso riti ormai consolidati, stravaganti maschere, pietanze doc in stretta sintonia e poi fuochi d’artificio e cultura tradizionale romagnola del passato. Si inizia qualche giorno prima (sabato 25 ottobre) con la “Cena Celtica” all’interno della sala di San Giovanni, per concludere con il clou del 31 ottobre ovvero la “Notte di Halloween” con le parole d’ordine “dolcetto o scherzetto”. Insomma, la leggenda surreale di Jack O’Lantern, ubriacone taccagno dell’Irlanda del ‘700, si ripropone con estrema puntualità. Un fabbro che si fa beffa del Diavolo che alla fine, per ironia della sorte, ebbe pietà di Jack lanciandogli un carbone ardente proveniente dalle fiamme dell’inferno, utile per illuminargli il cammino in una notte buia e ventosa. Jack, per non far spegnere il tizzone dal vento, lo custodisce in una rapa che stava mangiando. La tradizione, ormai consolidata in Irlanda, si spostò in America allorché una spaventosa carestia delle rape (1845-1850) obbligò più di 700.000 irlandesi a lasciare la propria terra e ad emigrare verso quell’ occidente noto anche come l’Eldorado.
Ma in America le rape non erano molto diffuse e così furono sostituite egregiamente dalla zucca che, intagliata ad arte per ricordare il viso sogghignante del furbo Jack, rappresenta l’icona più diretta di Halloween.
Ma nel ‘700 la gente credeva che durante la notte di Halloween gli spiriti abbandonassero le tombe alla ricerca del calore delle loro vecchie dimore. E così gli abitanti dei paesi, timorosi di essere visitati dai fantasmi dei vecchi proprietari, si mettevano in maschera per spaventare gli spiriti che intendevano intraprendere la strada del ritorno. Lasciavano anche cibo e doni (treat) nei pressi dell’uscio di casa in modo da placare gli spiriti proteggendo in tal modo abitazioni e raccolto. Jack, il re delle zucche, sarà ancora una volta ricordato a Riolo Terme e con esso tutto ciò che ruota attorno alla magica notte di Halloween. Faranno da contorno musica, spettacoli, attrazioni e tutto ciò che serve per trascorrere una notte in completa allegria. Ma la leggenda dice anche che per allontanare lo sfortuna è necessario bussare a 13 porte diverse. I riolesi sono avvisati….
Alfonso Aloisi
alfonsoaloisi@virgilio.it
Ma in America le rape non erano molto diffuse e così furono sostituite egregiamente dalla zucca che, intagliata ad arte per ricordare il viso sogghignante del furbo Jack, rappresenta l’icona più diretta di Halloween.
Ma nel ‘700 la gente credeva che durante la notte di Halloween gli spiriti abbandonassero le tombe alla ricerca del calore delle loro vecchie dimore. E così gli abitanti dei paesi, timorosi di essere visitati dai fantasmi dei vecchi proprietari, si mettevano in maschera per spaventare gli spiriti che intendevano intraprendere la strada del ritorno. Lasciavano anche cibo e doni (treat) nei pressi dell’uscio di casa in modo da placare gli spiriti proteggendo in tal modo abitazioni e raccolto. Jack, il re delle zucche, sarà ancora una volta ricordato a Riolo Terme e con esso tutto ciò che ruota attorno alla magica notte di Halloween. Faranno da contorno musica, spettacoli, attrazioni e tutto ciò che serve per trascorrere una notte in completa allegria. Ma la leggenda dice anche che per allontanare lo sfortuna è necessario bussare a 13 porte diverse. I riolesi sono avvisati….
Alfonso Aloisi
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