COMUNICATO STAMPA

LAV - Coordinamento Regionale Siciliano

 

 

 Web:  www.lavsicilia.it - www.lav.it  -  Tel. Uff. Stampa nazionale: 06.4461325


 
GIOCO DELL'OCA SGOZZATA A BUTERA (CL), LA LAV SCRIVE A SINDACO E PARROCO: SI ALLA TRADIZIONE,
NO ALL'USO DI ANIMALI

 

 

L'Associazione animalista: il rispetto delle tradizioni è importante ma lo

è altrettanto la coscienza e la sensibilità. Quando una tradizione propone usi

e costumi eticamente inaccettabili essa deve essere cambiata. Sostituire

l'oca con un fantoccio o un animale di peluche.

 

Intanto su YouTube un video mostra un coniglio barbaramente ucciso

in pubblico durante una vecchia edizione della stessa festa a Bufera.

 

 

Dopo le vivaci polemiche relative all'oca sgozzata ancora sanguinante usata a Butera (Caltanissetta) lo scorso 15 agosto nel "tradizionale" gioco per la festa di San Rocco, scatenate dalla denuncia della LAV che ha occupato anche le cronache della stampa nazionale, l'Associazione animalista interviene ancora sulla vicenda.

 

Con una lettera aperta inviata al parroco del santuario di S. Rocco, don Filippo Provinzano, al Sindaco di Butera, Luigi Casisi, ed allo staff del sito ButeraWeb, Marcella Porpora, coordinatrice regionale LAV Sicilia, ed Ennio Bonfanti, responsabile LAV di Caltanissetta, affermano che alla LAV "sono giunte numerose telefonate ed email di condanna per l'uso dell'animale morto" non solo "da turisti italiani e stranieri ma anche da Buteresi. E del resto ci è stato riferito che anche il Sindaco di Butera ha ricevuto numerose manifestazioni di dissenso". "La faccenda dell'oca usata nel gioco – scrivono Porpora e Bonfanti - ha anche provocato prese di posizioni a favore o contro la tradizione, e tra chi ha auspicato un'evoluzione della festa e l'abbandono dell'uso di un animale vero vi è stato persino padre Aldo Contraffatto, parroco della Chiesa di Maria Ausiliatrice di Bufera".

 

"Siamo consapevoli che il rispetto delle tradizioni è importante – prosegue la nota della LAV - ma lo è altrettanto la coscienza e la sensibilità del prossimo, e quando una tradizione propone usi e costumi eticamente inaccettabili essa può e deve essere cambiata". Relativamente al doveroso rispetto per gli animali anche da un punto di vista religioso, i due esponenti dell'Associazione animalista ricordano "le parole di Papa Benedetto XVI che, in occasione dei festeggiamenti della scorsa Pasqua, durante l'omelia dopo la lavanda dei piedi ha detto che Gesù non ha mangiato l'agnello nell'ultima cena e che non seguì la tradizione della Pasqua ebraica ma quella della Pasqua degli Esseni, che erano vegetariani. In tal modo il Santo Padre ha inteso far comprendere come la "tradizionale" uccisione di agnelli per Pasqua possa essere superata, affermando che Gesù è stato il vero Agnello immolato per il bene di tutti. E del resto è noto il grande amore e rispetto del Pontefice per gli animali, e per i felini in particolare".

 

Porpora e Bonfanti proseguono: "Come il Papa, altri grandi uomini della Chiesa ci hanno insegnato ad amare e rispettare il Creato e la Vita: per San Tommaso d'Aquino era "evidente che se un uomo mostra una pietosa compassione per gli animali, ancor più egli è disposto a comportarsi pietosamente verso i propri simili".  

 

Anche Papa Pio XII, si rifece ancora a tale principio: "Ogni impulso di uccidere gli animali senza giustificazione, ogni maltrattamento e ogni crudeltà verso di loro vanno senz'altro condannati. Anche perchè tale comportamento esercita una nefasta influenza sull'animo dell'uomo e lo rende abietto". Lo stesso Papa Giovanni Paolo II, nell'udienza pubblica del 10 gennaio 1990, riferendosi agli animali ebbe a dire che "anche loro derivano da un Soffio Divino"; commentando alcuni salmi del Libro della Genesi, il Pontefice ha parlato dell'azione creatrice dello Spirito divino spiegando che gli animali sono frutto di tale azione. Tali insegnamenti ci invitano ad amare e rispettare tutte le creature cercando di vivere in armonia con esse".

 

La LAV, pertanto, ritiene "L'uso della carcassa ancora sanguinante di un essere vivente in un gioco durante una festa, legata per altro ad un Santo Patrono" palesemente "assai lontano da questi insegnamenti ed è inoltre un esempio diseducativo per i più giovani, come dimostrati da numerosi studi psicologici". La LAV, quindi, invita don Provinzano "come parroco della Parrocchia Santuario di San Rocco, a mettere la parola fine a questo macabro aspetto del tradizionale gioco dell'oca, irrispettosa dei principi etici appartenenti alla nostra cultura. Le chiediamo, quindi, di farsi promotore della sostituzione del corpo dell'animale vero con un fantoccio, così come proposto dallo stesso staff del sito "Buteraweb.it" e da tanti cittadini italiani, buteresi e non, escludendo l'uso a qualsiasi titolo ed a qualsiasi scopo di animali (vivi o morti) per i festeggiamenti patronali".

 

"Oggi, nonostante un contesto di violenza tra gli umani - la civiltà, che è non violenza, rifiuta la tortura e l'uccisione come degli uomini, così degli animali. In Italia - aggiunge Ennio Bonfanti, responsabile LAV di Caltanissetta - anche la legge ha recepito tali convinzioni etiche con la modifica del codice penale a seguito della legge 189 del 2004 sul reato di maltrattamento di animali, in cui è evidente la tutela dell'animale in quanto soggetto, nel rispetto della sua natura, secondo le sue caratteristiche anche etologiche. Ogni "tradizione" che veda negli animali oggetti da sfruttare deve quindi essere interpretata criticamente, per convertirla e renderla eticamente accettabile secondo i parametri che il progresso culturale e sociale determina nel tempo, per adattarla alla società contemporanea alla luce delle sensibilità nel frattempo maturate. Esistono tradizioni giuste e tradizioni sbagliate – conclude Bonfanti – e  molte volte – come nel "gioco dell'oca" di Butera – si esercita della violenza sugli altri senza rendersene conto".

 

Intanto su YouTube è comparso un nuovo video che mostra un altro raccapricciante maltrattamento ad un animale sempre nel corso dei festeggiamenti di S. Rocco a Butera: un coniglio viene tenuto a testa in giù da un uomo che, con colpi sulla nuca a mani nude, lo uccide tra le urla festanti del pubblico. Il video-shock si trova al link: http://www.youtube.com/watch?v=TNR9obE31tw

 

 

Palermo-Caltanissetta, 18.08.2008

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Disponibili le foto del "gioco dell'oca" (© Ennio Bonfanti) sul sito www.lavsicilia.it

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