Una volta si parlava di padroni, sfruttatori, aguzzini, schiavisti.Oggi a complicare la nostra vita lavorativa c’è la più ampia e democratica categoria degli stronzi, concetto che si è affermato in seguito al grande successo de Il metodo antistronzi di Robert I. Sutton, professore di scienza dell’ingegneria gestionale all’Università di Stanford.
Il metodo antistronzi affronta il tema in un’ottica originale: i soprusi fanno male all’azienda prima ancora che alle vittime.
Come dice lo stesso autore, sfortunatamente prima o poi tutti noi ci troviamo a dover fare i conti con gli stronzi sul posto di lavoro, cioè con quelle persone capaci di opprimere, mortificare o sminuire, il cui sputare veleno si rivolge sempre nei confronti di chi ha meno potere di loro, piuttosto che di chi ne ha di più. Persone che possono insultare ed umiliare a voce alta ma anche pugnalare alle spalle, tirare fuori il peggio di sé quando non rischiano di essere scoperti, cosa ancora più pericolosa perché non nasce da un momento di rabbia incontrollabile ma della volontà di lavorare di nascosto per danneggiare il prossimo.
Il metodo antistronzi mostra innanzitutto come queste personalità distruttive feriscano il prossimo e danneggino la produttività aziendale: “I danni provocati dagli stronzi in azienda emergono dai costi dell’aumento del turn over, dell’assenteismo, del calo della dedizione al lavoro, della distrazione e della diminuzione della performance. Quando la paura mostra il suo brutto volto le persone cercano soltanto di coprirsi le spalle e non si preoccupano di contribuire alla crescita dell’organizzazione, non avvertono alcuna spinta a impegnarsi di più per aiutare l’azienda”.
Al contrario le organizzazioni in cui si dà spazio alla comprensione piuttosto che alla paura attraggono più talenti, hanno costi di turn over più bassi, maggiore libertà di condivisione delle idee, minore competizione interna e numerosi vantaggi in quella esterna.
Shona Brown, vicepresidente di Google, spiega che l’azienda segue il motto “Don’t be evil”, perché ritiene che fare lo stronzo sia semplicemente inefficiente.
In ogni azienda bisognerebbe imparare ad aggredire i problemi, anziché i collaboratori.
Quanti di voi hanno avuto a che fare con gli stronzi sul lavoro?
Lasciateci la vostra testimonianza su
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