CASTELLAMMARE DI STABIA (NAPOLI). Tutto pronto per l’inizio del nuovo anno scolastico, ma già iniziano le polemiche circa la mancata messa in sicurezza di molti edifici dell’interland. A lanciare l’allarme sono i Circoli della Libertà di Castellammare di Stabia che evidenziano come l’edilizia scolastica sia un problema che è ancora alla ribalta della cronaca nazionale, «atteso che – spiega Salvatore Gobbi, responsabile scuola del Circolo Stabiese - secondo le ultime statistiche, una scuola su tre, tra quelle che si trovano in una zona ad alto rischio sismico, non è conforme ai parametri disposti dalla più recente normativa antisimica. Normativa – continua – nata a seguito del sisma che colpì San Giuliano di Puglia e che, tra le tante cose, prevedeva l’attuazione di un piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici nelle zone sismiche. Furono destinate alle Regioni notevoli somme di denaro, il tutto secondo i criteri di ammissibilità e di valutazione degli interventi che i Comuni e le Provincie, proprietari degli immobili, erano chiamati a segnalare alle rispettive Regioni di appartenenza. Ma – conclude - nonostante l’ingente esborso di denaro, la situazione, al momento, non pare essere migliorata». Intanto, è proprio il piano di intervento necessario per accedere al finanziamento pubblico, previsto dalla 286 del 2002, a destare le proteste del centrodestra stabiese. «Da accertamenti presso gli uffici regionali - spiega Antonio Sicignano (nella foto) vicepresidente regionale dei Circoli della Libertà della Campania – risulta che il Comune di Castellammare non ha mai presentato alla Regione alcun piano di intervento né alcuna richiesta di finanziamento per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Tale circostanza - conclude - è davvero singolare considerato che il nostro territorio è ad alto rischio sismico. Anzi il grado di sismicità della zona è il massimo stabilito dalla norma (S=12). Pertanto, il Comune è proprietario di molti edifici scolastici, e la maggior parte di essi sono stati realizzati prima dell’entrata in vigore della legge sismica. Basta ricordare, tra i tanti, l’istituto comprensivo Basilio Cecchi, la Scuola media Stabiae, il plesso Seminario ed il plesso Fratte».
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» Una scuola su tre non è conforme alla normativa antisismica
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