Capri-Roma, 06/02/2009 - Un documentario sulla vita di Rino Gaetano e sulla diversità della sua esperienza artistica e umana stroncata prematuramente all’età di 30 anni, la notte del 2 giugno 1981. E’ questa la prima produzione autonoma dell’associazione Capri Film Festival, che verrà presentata in anteprima nel corso della terza edizione del Capri Art Film Festival, la kermesse di cortometraggi, teatro, musica e letteratura che animerà l’isola azzurra dal 16 al 19 Aprile 2009. Il docufilm, dal nome “E cantava le canzoni” , con regia di Luca Federico e realizzato dal progetto editoriale di Teodorico Boniello ed Antonino Esposito, con Ileana Scuotto segretaria di produzione, è stato girato in numerose location in tutta Italia.
Un’ attenta ricostruzione sulla vita di Rino, condotta ripercorrendo gli umori, le paure e i sentimenti dell’artista di Crotone attraverso le interviste condotte dal giornalista Giampiero Marrazzo a numerosi personaggi a lui legati, dalla sorella Anna e all’amico di sempre Bruno Franceschelli, ad artisti che l’hanno conosciuto in vita, come Lucio Dalla e Mogol o che l’hanno interpretato dopo la sua morte come Paolo Rossi.
Ognuno a modo suo ha ripercorso le fasi salienti della sua breve ma intensa esperienza artistica, dagli inizi in cui frequentava con Francesco De Gregori ed Antonello Venditti il locale romano “Flokstudio”, la vera fucina dei giovani cantautori italiani, passando per il successo di Sanremo del 1978 sino alla notte del 2 Giugno 1981 quando Rino si schiantò con la sua Volvo 330 contro un camion che viaggiava in direzione opposto in Via Nomentana a Roma.
Dal documentario ne esce fuori un personaggio unico, controcorrente ma soprattutto straordinariamente attuale, che nelle sue frasi, spesso riduttivamente consegnati alla categoria del “non sense”, lanciava messaggi chiari e precisi sulla sua “diversità”, dal suo essere meridionale trapiantato nella Capitale, al suo essere fuori da tutti i meccanismi del potere, deridendo, sempre in maniera sottile e geniale, l’appartenenza politica, l’economia ed il gossip di quel periodo turbolento che rappresentarono gli anni ‘70.
In fondo, come recita una sua famosa canzone, si sentiva anch’egli un “figlio unico”, come gli emarginati, gli emigranti e gli sfruttati. Lucio Dalla, nel corso della sua intervista, rivela un aneddoto non ancora conosciuto sul suo primo incontro con Rino poi rivelatosi fondamentale per la carriera dell’artista calabrese: “ E’ stata una coincidenza che a raccontarla sembra una sceneggiatura ingenua di un film. Stavo ritornando in macchina da Napoli quando entrai in un casello, e vidi uno che con il classico montgomery e con la chitarra in spalla e con la custodia povera, faceva l'autostop! Tra musicisti capii che anche lui lo era: mi son fermato e gli ho detto: 'dove vai?' E lui: 'io vorrei andare a Roma... tu sei Lucio Dalla?' 'Si, tu?' ' Mi chiamo Rino Gaetano e vado a Roma perchè scrivo canzoni e vorrei cominciare a fare dischi'... 'Sali ti do un passaggio'. Entrò nell' abitacolo stretto della porches, e gli dissi: 'fammi sentire qualcosa!' Tirò fuori la chitarra e cominciò a suonare e a cantare i suoi pezzi... La sua musica era buona, mi incuriosiva il suo atteggiamento, con la sua botta di stranezza in più e la sua determinazione. Mi piacque e lo presentai ad un produttore. Era il momento in cominciava la sua straordinaria esperienza di artista”.
Progetto editoriale e ufficio stampa
Teodorico Boniello 3389253287
Antonino Esposito 3491583890
Segreteria produzioneIleana Scuotto 3499338853
www.capriartfilmfestival.com
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