Il Gelsomino, originario delle Indie Orientali, fu importato nell'Europa dai navigatori spagnoli fra il 1524 ed il 1528.In Italia sembra che esistesse anche prima di quel tempo. Forse il Gelsomino ebbe nei suoi primi tempi la sorte comune con tanti altri fiori, fu o poco conosciuto o poco apprezzato.
Il primo ad averne qualche esemplare fu Cosimo I de' Medici, detto il "Gran diavolo": si invaghì tanto di questo fiorellino, che volendo esserne l'unico possessore, proibì severamente ai suoi giardinieri di regalarne anche una sola pianta e di riprodurlo in molti esemplari, e sarebbe rimasto proprietà esclusiva dei Medici, se un caso fortuito non ne avesse agevolata la propagazione. Un giovane giardiniere, volendo presentare un ricco e gentil dono alla propria fidanzata nel giorno del suo onomastico, pensò di offrirle un ramoscello di Gelsomino, e così fece. La giovane gradì moltissimo e lo mise in terra per conservarlo. Il Gelsomino restò verde per tutto l'anno e nella seguente primavera gettò nuovi germogli e nuovi fiori. Da quel tempo le giovinette toscane usarono portare alle nozze un mazzetto di gelsomini, in memoria di tale avvenimento. Il gelsomino vegeta meglio nei terreni leggeri e freschi. I geli, se intensi e prolungati, possono uccidere i suoi rami, ma è raro che guastino le sue radici per cui, basta tagliare in primavera verso terra i suoi rami per ottenere getti rigogliosissimi e riparare in soli due anni il danno sofferto.
In certe zone d'Italia, specialmente il Liguria, si coltiva il gelsomino per creare profumi.
La parola " Gelsomino" deriva dal persiano " yasamin" con la sovrapposizione della parola " gelso ". Appartiene alla famiglia delle Oleaccee, dai fiori stellati bianchi o gialli e molto profumati. Sono piante arbustive. Il Gelsomino più noto è lo Jasminus officinale.
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