Il Graffialismo approda a Nizza imponendosi nel contesto della programmazione culturale francese. Fino al 4 febbraio la storica dimora settecentesca Villa Magdalena, situata in prossimità dell'antico porto, ospiterà all'interno degli eleganti saloni finemente affrescati un'innovativa opera di Antonella Magliozzi intitolata "Corteggiamento", già esposta presso la Galleria Il Borgo di Milano.
Il nome della giovane artista Antonella Magliozzi figura accanto a quello di uno dei più celebri maestri dell'arte contemporanea del Novecento, Salvatore Fiume, in mostra con la nota scultura "L'Etiope". Tale traguardo della pittrice nativa di Formia è l'attestazione non soltanto dell'ottimo lavoro di ricerca artistica condotto dalla stessa in questi anni di intensa attività creativa in Italia, ma è anche il riconoscimento internazionale del talento innato di Antonella Magliozzi che ha gettato le radici di una nuova metodologia pittorica: il "Graffialismo".
Il termine è stato coniato dall'autrice nel 2009 in occasione della prima Mostra Personale di Pittura "Graffi di Memoria" di Antonella Magliozzi, che si svolse dal 22 agosto al 6 settembre presso il famoso Museo Diocesano di Gaeta (LT) riscuotendo un incredibile successo di pubblico e di critica, come anche la recente esposizione "Graffi tra sogno e realtà" alla Galleria Corte Comunale di Formia, sua città natale, che ha avuto luogo nel mese di dicembre, attirando notevolmente l'attenzione mediatica. E', infatti, disponibile un servizio televisivo su Tele Monte Orlando ( si veda il link: www.youtube.com/?v=Vp7s5UDpwX8 ) che illustra l'intervista rivolta ad Antonella Magliozzi in occasione del vernissage.
Analizzando a fondo le motivazioni che hanno determinato il successo e i positivi riscontri a favore dell'artista occorre menzionare, in primo luogo, la novità tecnico-stilistica del Graffialismo, che si sta imponendo in Italia e ora anche all'estero con un nuovo sguardo sui procedimenti astratti dell'arte contemporanea, improntati ad una sorprendente rapidità esecutiva e ad un'amplificazione del pathos attraverso la forza comunicativa del colore. Inoltre, il pubblico deve aver senza dubbio percepito l'immediatezza e la spontaneità del modus pingendi di Antonella Magliozzi che arriva dritto all'anima. Sono graffi sulla realtà alla scoperta dell'altro e di sé, una pittura carica di vibrazioni intimistiche che non potevano restare in silenzio.
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