In tempi di crisi si deve cercare di sviluppare quei settori che possono rappresentare una boccata d’aria fresca per l’economia di un paese.

In Italia, paese votato al turismo in virtù di un patrimonio artistico e culturale unici al mondo, una grande ricchezza di paesaggi e una celeberrima offerta enogastronimica, negli ultimi tempi la parola d’ordine è destagionalizzare, ossia attirare turisti e visitatori durante tutto l’arco dell’anno. Combattere la crisi significa anche rilanciare quei settori, come il turismo, che sono la forza dell’Italia, ma che hanno comunque attraversato un periodo buio tra il 2008 e il 2009, e lo si può fare tramite dei progetti volti ad allargare l’offerta e ad attirare diverse categorie di turisti.

Uno dei settori sui quali si sta puntando maggiormente è quello del turismo congressuale, che permette di attirare nelle città italiane ospiti particolarmente graditi ad albergatori ed operatori turistici. Si tratta infatti di una categoria di turisti composta perlopiù da professionisti in grado di spendere, e di far quindi felici i commercianti della zona. Il turismo congressuale è inoltre uno strumenti molto utile per destagionalizzare il turismo in Italia, e per promuovere quelle zone che in alcuni periodi dell’anno si troverebbero ad essere poco frequentate. Prendiamo, per esempio, la riviera romagnola, brulicante di turisti in estate, un po’ meno nelle altre stagioni: il polo fieristico di Rimini, giovane ma già competitivo, attira nella zona un altro tipo di turismo, non meno importante di quello balneare. Anche molti alberghi delle città della riviera, come accade per esempio al centro congressi Riccione, riescono a rimanere attivi in ogni stagione ospitando convegni, meeting e incontri aziendali. Molte strutture in queste ed altre località turistiche sono dotate di sale meeting e forniscono servizi (hostess, traduttori e interpreti) e tutta l’attrezzatura (microfoni, lavagne luminose…) necessaria per il perfetto svolgimento dell’evento. Stimolare il turismo congressuale in queste e altre zone votate al turismo per tradizione significa partire avvantaggiati, dove il vantaggio è dato dalle caratteristiche di ospitalità e accoglienza che sono insite in molte città italiane e che le predispongono ad ospitare anche un turismo di tipo congressuale.

I congressi Riccione, insomma, approfittano delle capacità turistiche delle città, ricche di hotel e di strutture ricettive in grado di ospitare un gran numero di visitatori, e, forti di un’alta qualità a livello di servizi, possono sfruttare le proprie risorse in tutte le stagioni, contribuendo grazie agli hotel con sale meeting allo sviluppo della zona in cui sorgono.

I meeting hotel Riccione, come pure quelli delle altre città, non sono tuttavia abbastanza: per pensare ad un vero sviluppo del turismo congressuale, in grado di portare in Italia i grandi numeri già presenti in molte città europee, e di attirare eventi di portata internazionale, bisogna pensare ad aree congressuali studiate ad hoc. Molte città italiane si stanno muovendo in tal senso: è stato appena presentato un progetto, per esempio, che prevede la creazione di un polo congressuale nel territorio compreso tra Massa Carrara e Viareggio, e che punta a rafforzare l’offerta turistica della zona e a colmare una lacuna italiana, ossia la mancanza di un centro congressi in grado di contenere un alto numero di partecipanti. Sono anche le grandi città italiane a puntare molto sul turismo congressuale: Torino, per esempio, sta spingendo per avere un nuovo centro congressi, mentre Roma sente la necessità di differenziare ed ampliare la sua già ricca offerta puntando anche su questo tipo di turismo, e a Milano, probabilmente la città italiana più votata al turismo congressuale, si sta già lavorando al nuovo grande centro congressi di Fiera Milano.


A cura di Francesca Tessarollo

Prima Posizione srl - marketing on line

0 commenti:

Posta un commento

 
Top