Il fascino di Venezia deriva anche dal suo essere misteriosa: le strette calli buie che si incrociano quasi a creare dei labirinti, i canali scuri, le maschere dalle espressioni distaccate ed enigmatiche e il silenzio irreale che regna a Venezia, a differenza del caos di qualsiasi altra città, fanno del capoluogo veneto una città ricca di mistero, quasi imperscrutabile, e invogliano ad andare alla scoperta di questa meravigliosa città.

A rendere Venezia ancora più misteriosa, e a stuzzicare la curiosità dei tantissimi turisti che riempiono gli hotel centro venezia per visitare la città lagunare ogni anno, sono le numerose leggende, ricche di particolari paurosi se non raccapriccianti, che colorano la storia della città, di molti suoi edifici e dei personaggi che ci hanno vissuto. Alcuni palazzi e luoghi della città valgono la pena di essere visitati non solo per il loro valore artistico, architettonico e storico, ma anche perché varcando la soglia di tali edifici, che sono stati teatro di episodi terrificanti, alcuni visitatori potrebbero provare delle emozioni molto forti, e sentirsi catapultati in storie dai contorni a dir poco foschi.

Durante un soggiorno venezia si potrà vedere anche uno dei luoghi più conosciuti in città per la sua storia misteriosa, Ca’ Dario, non a caso soprannominata “la casa che uccide”. Progettata da Giovanni Dario nel 1487, Ca’ Dario è una palazzina che dà sul Canal Grande caratterizzata da un’inclinazione sul lato destro, la cui facciata è ornata in pietra d’Istria e marmi policromi. Il soprannome dell’edificio deriva dal fatto che, nel corso dei secoli, praticamente tutti i suoi proprietari sono morti in modo violento, o a causa di incidenti o per suicidio, mentre nulla è mai capitato a chi vi si fosse recato in visita. La prima “vittima” della casa fu Marietta, la figlia di Giovanni Dario, che vi era andata ad abitare col marito Vincenzo Barbaro: quest’ultimo andò in rovina a causa di alcuni affari andati male, e la donna morì di crepacuore. Una simile sorte toccò a tutti gli altri abitanti del palazzo, fino ad arrivare ai tempi nostri e al suicidio di uno degli ultimi proprietari di Ca’ Dario, Raoul Gardini.

Secondo un’altra leggenda veneziana, camminando in campiello del Remer, non lontano dal Ponte di Rialto, il canale potrebbe portare a galla il corpo di Fosco Loredan e la testa della moglie Elena. Si narra infatti che Fosco, marito di Elena, la nipote del doge Marino Grimani, convinto dell’infedeltà della moglie, l’avesse inseguita per la città armato di spada, fino al suddetto campiello, dove era intervenuto Grimani stesso. A nulla valse però l’intervento del doge, e Fosco decapitò la moglie. In seguito, per il rimorso, Fosco ritornò sul luogo del delitto e si tolse la vita gettandosi nel canale.

I fantasmi sembrano popolare invece il Casino degli spiriti, come si può intuire dal nome stesso dell’edificio. Si racconta che di notte dall’edificio giungano degli strani rumori e luci, e la presenza di spiriti si sposa con la storia dell’edificio, che secondo alcuni in passato ospitava sedute spiritiche e cerimonie magiche. Prendendo una stanza in un hotel in centro a venezia, forse si potranno vedere alcune di queste stranezze, e altre ancora: altri spiriti sono stati “avvistati” in zona giardini, nei pressi della statua dedicata a Garibaldi, dove alcune persone raccontavano di essere state aggredite dallo spirito di una camicia rossa che aveva giurato di difendere il suo condottiero anche dopo la morte, e nelle Gallerie dell’Accademia, dove si dice si aggirino i fantasmi di alcuni frati morti nell’incendio dell’edificio del XVII secolo.



A cura di Francesca Tessarollo

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