Si comincia a temerla da giovanissime, poi non si finisce più di combatterla. Una vera condanna per la maggior parte delle donne, anche se magre.
La cellulite, conosciutissima e temutissima. Per molte donne è il momento della verità: la pelle a buccia d’arancia è lì a togliere il piacere di scoprire le gambe. «La cellulite è una malattia infiammatoria – spiega il professor Giuseppe Sito, apprezzato chirurgo plastico con studi Milano, Napoli e Torino -. Il vero problema è che non sappiamo con precisione a che cosa sia dovuta. Ci sono però dei fattori predisponenti: l’essere donna, la famigliarità, l’insufficienza venosa, i disturbi ormonali, l’alimentazione scorretta, la sedentarietà. E’ insomma una malattia multifattoriale, che va prevenuta e curata, indipendentemente dall’età. A volte basta la gravidanza, con la sua tempesta ormonale, per far saltare tutti gli equilibri e farla comparire».
Una buona strategia d’attacco comincia con un piano di indagini diagnostiche: «La pelle a buccia d’arancia è una sorta di “incollamento” tra lo strato superficiale e il sottocute, e insorge già verso i 25-30 anni – dice Sito -. Può essere superficiale, media e profonda. Ma buona norma è valutarne la gravità innanzitutto con un’ecografia. Ci si può inoltre avvalere dell’ecodoppler per verificare la funzionalità dei vasi sanguigni), della xerografia e della termografia».
Importante la prevenzione che si basa su tanta attività fisica aerobica, tipo nuoto, bicicletta e corsa. Assieme a creme che favoriscano il deflusso venoso (contenenti escina), a una dieta ricca di cibi antiossidanti e priva di fritti e a una integrazione alimentare ricca di bioflavonoidi.
E se non c’è cuscinetto, ottimi risultati si ottengono con le terapie mediche come l’Icoone: è un macchinario con manipoli dotati ognuno di numerosi micro alveoli. La pelle riceve così ad ogni passaggio ben 1180 micro stimolazioni per decimetro quadrato. Agisce in profondità senza alcun trauma. Questo permette di eliminare le cosiddette “attrazioni”, che creano i tanti odiati avvallamenti. Ha anche un’azione tonificante e di riduzione.
Tra gli altri trattamenti, sintetizza il professore, ci sono la Carbossiterapia (gonfia e rompe le cellule adipose); l’Ozonoterapia, che sfrutta una miscela di ossigeno e ozono ed ha anche capacità disinfettanti (è usata pure per l’ernia del disco). E il massaggio linfodrenante, di cui il più famoso è quello secondo Vodder.
La strategia di trattamento cambia se la cellulite diventa visibile, con «culotte de cheval» e ginocchia che acquistano un «effetto a X» a causa del grasso. «In questo caso è indicata la lipoaspirazione, oggi eseguita in modo molto soft, comunque sempre da fare in ospedale o in casa di cura, mai in uno studio medico o peggio dall’estetista – mette in guardia il chirurgo -. In Italia oggi sonoo effettuate più lipoaspirazioni – 60 mila all’anno – che colecisti».
La lipoaspirazione oggi non ha età: «Opero diciottenni come donne con oltre cinquant’anni». Naturalmente va valutata prima anche l’elasticità della pelle. Ottimi risultati si ottengono inoltre con il doppio mento, il grasso sotto le scapole, le cosiddette «maniglie dell’amore», la pancetta.
Prof. Giuseppe Sito
Milano 02.860.321
Napoli 081.402.042
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