Negli ultimi anni il primo soccorso si è inserito sempre più in profondità nelle realtà aziendali e lavorative in genere per aumentare la sicurezza nei posti di lavoro.
In molte aziende alcuni lavoratori partecipano ad un corso primo soccorso, per essere in grado di intervenire in caso di necessità nell’attesa dell’arrivo dei soccorsi: la durata del corso di pronto soccorso, che varia a seconda del tipo di azienda, varia dalle 12 alle 16 ore.
I lavoratori delle aziende più grandi dovranno frequentare il corso di 16 ore, mentre le più piccole potranno limitarsi a quello da 12 ore. Ma non è solo la grandezza dell’azienda a determinare la durata del corso; fondamentale, infatti, è anche il campo in cui l’azienda stessa opera: aziende produttive, industriali, agricole, nucleari e altre tipologie d’azienda che vengono comunemente considerate ad alto rischio fanno parte del gruppo A, ovvero quello a cui è riservato il corso di primo soccorso aziendale da 16 ore. Per legge, la frequenza dei corsi deve avvenire all’interno dell’orario di lavoro e senza alcun onere economico per i lavoratori, che prestandosi alla frequenza del corso diventano, una volta terminato, gli addetti primo soccorso dell’azienda, rendendosi quindi responsabili nei casi in cui se ne manifestasse il bisogno.
I corsi da 12 ore sono riservati alle aziende che non operano negli ambiti del gruppo A e non superano il numero di lavoratori previsti; una volta raggiunto il termine del corso da 12 o 16 ore ogni tre anni sarà necessario frequentare un corso d’aggiornamento della durata di 4 ore per saggiare le capacità pratiche nell’intervento di primo soccorso. Inoltre, è possibile frequentare un corso bls, “Basic Life Support”, ovvero supporto di base alle funzioni vitali: grazie a questo corso si sarà in grado d rianimare persone colpite da un attacco cardiaco senza disporre di mezzi particolari e soprattutto senza essere medici.
Si tratta, infatti, di un corso “laico”, ovvero che non prevede capacità acquisite in seguito a studi ma dà una conoscenza di base che dà la possibilità di soccorrere una persona colpita da un attacco di cuore fino al momento in cui arriva l’ambulanza, che in molti casi si rivela fondamentale. Tra la chiamata dei soccorsi e il loro arrivo infatti passano sicuramente dei minuti, che in quei casi sono molto importanti e molto lunghi; una volta effettuata la chiamata, che comunque deve essere la prima mossa, si mette in moto il meccanismo del soccorso: ricezione della chiamata, invio del mezzo, arrivo sul posto, primo trattamento, cure durante il trasporto e arrivo al centro medico. Queste sono le sei fasi del soccorso, che vengono ricordate nei sei bracci della Stella della vita, il simbolo internazionale di soccorso, al centro del quale si vede il bastone di Asclepio, che sin dai tempi dell’Antica Grecia simboleggia la medicina. Si dice che il simbolo, che vede un serpente attorcigliato attorno ad un bastone, faccia riferimento alla tecnica anticamente utilizzata per estrarre il “verme della Guinea”, comune nell’antichità, che veniva estratto, appunto, attorcigliandolo delicatamente attorno ad un bastone. Quanto ad Asclepio, era figlio del dio Apollo ed era considerato il dio della medicina: si diceva che il solo fatto di dormire nel suo tempio potesse guarire da qualunque male.
A cura di Lia Contesso
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