Dopo il successo de “Il Cielo Può Attendere”, film tematico sulla cultura della donazione degli organi, ed I Giorni Perduti sulla prevenzione all’alcolismo, inizieranno il 6 settembre le riprese per il terzo film tematico, sulla salute mentale dal titolo Prima della felicità. Scritto da Dardano Sacchetti, sceneggiatore di alcuni film di Dario Argento e di altri che vedono protagonista Tomas Milian, diretto da Bruno Gaburro (Abbronzatissimi 1 e 2, Peccati in famiglia, Il letto in piazza, Ecce Homo), regista dei due precedenti, quest’ultimo affronta il problema del pregiudizio nei confronti di chi soffre di disturbi mentali. Il film sarà interamente ambientato tra Verona, Lago di Garda, Belluno, Cavaion Veronese, Valeggio sul Mincio ed infine Venezia a bordo della nave da crociera MSC Magnifica. Vede protagonisti: Federica Andreoli, Enzo Iacchetti, Monica Scattini, Lidia Vitale, Davide Silvestri, Massimo Olcese e sarà realizzato in tre settimane. Parteciperanno inoltre Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli, Franco Oppini, Erika Blanc, Giovanni Rana e molto probabilmente Michele Placido. Ci sarà inoltre, come nei due precedenti film, una partecipazione amichevole del sindaco Flavio Tosi che reciterà a fianco di Iacchetti. La presentazione del film, come per i precedenti, avverrà nel mese di novembre presso il Palazzo Della Gran Guardia di Verona alla presenza del cast e della stampa. I primi mesi del 2011 sarà trasmesso in Rai e quindi trasferito in DVD e distribuito a tutti i dipartimenti di Salute Mentale.

Finalità

I dati (O.M.S.) emersi durante i lavori della Giornata Mondiale della Salute Mentale c’informano che circa 400 milioni di persone nel mondo sono affette da disturbi mentali, neurologici e da patologie psico-sociali. Il dato più preoccupante è che molte di loro vivono la loro condizione in silenzio e di conseguenza hanno difficoltà ad ottenere trattamenti adeguati. In Italia si stima che almeno il 20% della popolazione abbia un problema di tipo psichico e che solo il 5% si rivolga ai servizi sanitari, e spesso solo quando il disagio si aggrava e diventa disturbo. Questa tendenza scaturisce da una serie di pregiudizi che veicolano situazioni di stigmatizzazione e quindi di esclusione. Nello stereotipo sociale e nell’immaginario collettivo i malati di mente sono solitamente bollati come incurabili o inguaribili; sporchi, trasandati, pericolosi e violenti. A questo va aggiunto un altro stereotipo culturale che alimenta lo stigma: quello dell’efficientismo e della produttività, totem indiscusso dei Paesi occidentali a più alto sviluppo industriale, in ragione del quale il malato di mente è etichettato anche come uno sconfitto, un “peso morto”, e perciò escluso dal circuito produttivo. Ecco quindi che attorno al disagio mentale s’innalzano delle sbarre invisibili che producono non solo dei ghetti, ma eliminano il contatto e la coesione nel quartiere e sul luogo di lavoro (quando, e se c’è ancora un lavoro), sino a segregare senza prigioni, a condannare senza processi, a privare dei più comuni diritti umani e senza usare , peraltro, una violenza visibile. Tutto ciò determina una sorta di reazione a catena che paradossalmente porta all’autostigmatizzazione degli stessi malati di mente e delle loro famiglie, che cercano di nascondere questa “macchia” sociale con conseguenze assai negative in termini di ritardato o mancato accesso alle cure. Alla luce di quanto premesso, il Ministero della Salute, già impegnato in una vasta campagna di comunicazione e informazione, ha voluto dare il suo patrocinio a questo nostro film tematico sul disagio mentale, per avere un ulteriore ed efficace strumento mediatico in grado di raggiungere il grande pubblico attraverso la messa in onda RAI, ma anche per animare convegni e dibattiti e contrastare, divulgandolo in DVD presso tutte le Associazioni di settore e in particolare nelle scuole, gli effetti negativi di questo stato di cose. Per questo terzo progetto abbiamo ottenuto, inoltre, il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. All’iniziativa partecipano anche la ULSS 1 di Belluno, capofila del progetto; la Regione Veneto con gli Assessorati alle Politiche Sociali e alle Politiche Sanitarie, il Comune di Verona, le 21 ULSS di Verona, le aziende ospedaliere di Padova e di Verona, il Comune di Cavaion veronese ed il Comune di Valeggio sul Mincio. E’ stato possibile realizzare quest’importante progetto grazie anche alla partecipazione economica d’aziende private quali: MSC Crociere, Ferrovie dello Stato, Pfizer farmaceutica, Pastificio Rana, Volkswagen, Nazionale Cantanti, Banca Popolare di Verona, Parco Giardino Sigurtà, Villa Santa Chiara, Cattolica Assicurazioni, Supermercati Famila, PharmaLine, Adami autotrasporti Spa, Fanghi d’Alga Guam, Consorzio Lago di Garda, Bottonificio Padano, Parco Acquatico Riovalli, Sicit 2000, Caffé Ceccarelli oltre alla partecipazione degli enti veronesi.

BIOGRAFIA di Lidia Vitale

Lidia Vitale nasce a Roma il 10 ottobre. Studia per diventare attrice sin da adolescente e rincorre il suo sogno per tutta la vita. Continua a coltivarlo attraverso lo studio con insegnanti dell’Actor Studio come Michael Margotta, Francesca De Sapio, Geraldine Baron, Susan Batson, Doris Hicks, Mary Setrakian. Si laurea in sociologia, indirizzo Comunicazioni e Mass Media, nel 1999 presso La Sapienza di Roma, con una tesi sui Sistemi Produttivi dell’audio-visivo in Australia. Partecipa ad alcune produzioni teatrali fino alla prima occasione di lavorare davanti alla macchina da presa che le è offerta nel 2000 da Sironi per un ruolo nel film TV “Il Furto del Tesoro”. L’opportunità di farsi conoscere arriva nel 2002 con “La Meglio Gioventù” di Giordana. Da quel momento lavora quasi ininterrottamente per Cinema e Televisione tra cui si ricorda “Cose da Pazzi” di Salemme, “Anche Libero Va Bene” di Rossi Stuart, la serie “Diritto di Difesa” (RAI-TV), “Don Matteo” di Barzini (RAI-TV), “Salvo D’Acquisto” di Sironi (RAI-TV), “L’Amore Proibito” di Negri (RAI-TV) e molti altri progetti sia RAI sia Mediaset. Per due anni è tra gli interpreti principali del serial per RAI 1 “Medicina Generale” 1 e 2 per la regia di De Maria, Ribuoli e Miccichè e de i “Liceali 2” diretto da Pellegrini e Amato. Partecipa al film di Piccioni “Giulia Non Esce la Sera” ed a “La Doppia Ora” di Capotondi nel 2008. Presto la vedremo tra i protagonisti de “La Bellezza del Somaro” di Castellitto ed in televisione con la serie “Una Musica Silenziosa” di Lo Giudice per la RAI. S’accinge a girare un film promosso dal Ministero della Salute, “Prima della Felicità”, sulle malattie mentali, diretto da Gaburro. Negli anni ha partecipato come protagonista a moltissimi cortometraggi dove ha vinto premi. Nel 2000 si cimenta per la prima volta nella produzione e nella regia teatrale con “Donne di Una certa Classe” di Janet Feindel e nel 2007 vede il suo debutto anche come regista e sceneggiatrice per il cortometraggio “Musica per I miei Occhi” che sta ottenendo premi e consensi.

Per interviste con Lidia Vitale contattare l’Ufficio Stampa: dott. Giovanni D’Onofrio, 3475912752 – musiclifetv@gawab.com

0 commenti:

Posta un commento

 
Top