Panorama Economy: Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, diventa un titolo affidabile e rimane nel portafogli a dispetto del mordi e fuggi

Terna, sotto la guida di Flavio Cattaneo, diventa un titolo affidabile e rimane nel portafogli a dispetto del mordi e fuggi I titoli si scambiano velocemente e restano nei portafogli il tempo di un battere d’ali. Sono queste le nuove strategie d’investimento che non contemplano più titoli da acquistare e conservare per anni. Ne parla Andrea Telara su Panorama Economy, con una nota positiva per Terna.


I titoli da cassetto, da comprare e conservare gelosamente nel portafoglio per almeno 5 anni, quelli preferiti da Warren Buffet il guru della cedola periodica, sono ormai un genere in via d’estizione.
“A guadagnare di più sul listino milanese – scrive Telara - sono state, infatti, negli ultimi anni, alcune aziende a piccola e media capitalizzazione, le cosiddette small e mid cap.”
Si tratta di “Basicnet, Acotel, Trevi Finanziaria e Danieli, le cui azioni, che hanno un carattere abbastanza speculativo, hanno reso in media tra il 20 e il 40% circa all'anno.”

Cosa capita invece ai vecchi titoli da cassettista?
“Hanno lasciato gli investitori a bocca asciutta o quasi – scrive il giornalista. Generali, per esempio, ha perso in media oltre il 5% ogni 12 mesi, Enel il 2,7% ed Eni attorno all'1,5%.” E pensare, dice Telara- “che erano considerati, almeno fino a un decennio fa, un porto sicuro per gli investitori di Borsa, perché capaci di garantire sempre un buon rendimento nel medio o nel lungo periodo. Non è stato così tra il 2005 e il 2010”. “La prova - dice Telara - è nell’elaborazione di Panorama Economy su dati della società di analisi indipendente Morningstar che ha analizzato il rendimento dei titoli italiani comprendendo anche il dividendo”.

“Tra i big di Piazza Affari – scrive il giornalista economico - si salvano soltanto Terna, con un rendimento di oltre il 12% all'anno, e Snam Rete Gas (+0,42%).”

Ma è davvero proficuo investire nei titoli di piccole e medie aziende? Piccolo non è bello ad ogni costo, dice Telara, riportando un parere di Stefano Mach gestore azionario di Azimut sgr.
“Azzeccare il titolo giusto tra quelli a capitalizzazione ridotta è difficile e rischioso per i non esperti” - dice Mach. Che aggiunge: “Nell'era della finanza globalizzata le variabili esterne capaci di influenzare i prezzi di Borsa si sono moltiplicate, rendendo sempre più difficile la scelta di una singola azione vincente, anche in un'ottica di lungo termine”.

“La dimostrazione – scrive Telara a commento di quanto dichiarato da Mach - è che, mentre negli ultimi cinque anni alcune small e mid cap viaggiavano col turbo, altre si sono mosse nella direzione opposta. È il caso di Seat Pagine Gialle, Stefanel, Eutelia o Investimenti e sviluppo, che ogni 12 mesi hanno bruciato in Borsa tra il 50 e il 70% del proprio valore”.
Il problema – dice il giornalista - è nell'andamento della congiuntura macroeconomica, del mercato dei cambi o delle maggiori Borse internazionali che riescono spesso a condizionare i trend delle azioni molto più dei fondamentali di bilancio di ogni singola società.

(Fonte: Terna WebMagazine)

Social Media Communication
Phinet
Roma Italia
Alessandra Camera
a.camera@phinet.it

0 commenti:

Posta un commento

 
Top