Il vino non è solo una bevanda: è cultura, tradizione e storia. Viene prodotto secondo metodi tradizionali, anche se con strumenti e tecnologie moderne che non alterano il procedimento di base.
Nella produzione moderna de vino è previsto l’utilizzo dell’acciaio inox, ovvero una lega a base di ferro; come dice il nome, la sua caratteristica principale è quella di essere inossidabile, rendendolo particolarmente adatto a moltissimi utilizzi. Per lavorare l’acciaio inox sono necessari degli strumenti particolari, come il laser per taglio, che permette un taglio di precisione su lamiere fino a 6 millimetri, dando forma ad accessori inox destinati a diversi utilizzi.
Tra gli accessori per l’enologia in acciaio inox più utilizzati ultimamente ci sono le piscine acciaio e i portabottiglie design: dalla produzione al consumo. Il processo produttivo del vino infatti parte dalla raccolta dell’uva, che viene lavorata con strumenti di vario genere che portano prima al mosto, e successivamente, dopo la fermentazione, al vino.
Gli impianti speciali acciaio inox, che comprendono i carrelli in acciaio utilizzati in vari ambiti e per vari scopi, sono sicuri e molto durevoli, grazie alla certezza che non si il materiale di cui sono fatti non può ossidarsi.
Se gli strumenti in acciaio inox utilizzati per la produzione del vino sono specifici ed utilizzati naturalmente in ambiti specializzati, gli accessori in acciaio inox per il vino utilizzati comunemente sono molti: pensiamo, ad esempio, ai portabottiglie. Utili e resistenti, offrono dei design moderni per tenere le bottiglie; bisogna fare attenzione però a come conservare le varie bevande: mentre alcune, come i liquori, stanno bene conservate in verticale, altre, come il vino, hanno bisogno di essere inclinate, abbastanza da mantenere bagnato il tappo di sughero.
È quando il tappo non è bagnato infatti che l’aria riesce ad infiltrarsi nella bottiglia, sviluppando così dei funghi che creano il classico odore di “tappo”; mantenendolo bagnato, invece, l’aria non può entrare e il vino è salvo. Il sughero, infatti, è soggetto ad un naturale restringimento in assenza dell’umidità di cui ha bisogno: tenere le bottiglie di vino in posizione orizzontale assicura al sughero l’umidità necessaria ad evitare il suo restringimento.
Una conservazione ottimale del vino prevede di accomodare le bottiglie in posizione orizzontale e quanto più vicino al pavimento possibile, in un locale buio, silenzioso, mediamente umido e con una temperatura tra i 14° C e i 15° C: in una parola, la cantina. Se non si dispone di una cantina si può conservare il vino in una stanza nella quale si possa evitare di accendere il riscaldamento, e nella quale sia possibile mantenere un ambiente quanto più possibile buio e silenzioso.
Normalmente, i vini bianchi che hanno bisogno di essere consumati freschi; come prosecchi e spumanti, in generale, vanno serviti ad una temperatura attorno agli 8° C; tuttavia non devono stare troppo in frigorifero, perché le loro caratteristiche strutturali verrebbero falsate.
Naturalmente i tipi di vino sono così tanti da rendere impossibile l’idea di stabilire una regola generale valida per tutti: queste indicazioni sono generalizzate e si riferiscono perlopiù ai vini che si consumano comunemente. Vini pregiati o particolari possono avere caratteristiche molto diverse: alcuni spumanti, per esempio, vanno serviti a temperature leggermente più alte, come i prosecchi millesimati, che per permettere ai loro particolari aromi di svilupparsi completamente vengono serviti attorno ai 12° C.
Bisogna quindi conoscere le caratteristiche specifiche di ogni bottiglia di vino per indovinare la temperatura che esalta al meglio le sue caratteristiche: per cominciare, è bene fare attenzione alle indicazioni poste sull’etichetta e, soprattutto nel caso di vini rossi invecchiati, aprirli qualche ora prima di servirli perché possano ossigenarsi ed esaltare il loro gusto.
A cura di Lia Contesso
Prima Posizione srl – comunicazione e marketing
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