Questa volta è la crescita imprenditoriale a scrivere un nuovo capitolo della storia di Terna, AD Flavio Cattaneo. Che in dieci mesi ha installato un parco di pannelli fotovoltaici con una capacità fino a 150 M Wp.
Di solito sono gli investimenti nella rete elettrica a fa parlare di sé. Questa volta è la crescita imprenditoriale a scrivere un nuovo capitolo della storia di Terna, guidata da Flavio Cattaneo. Che in dieci mesi ha installato un parco di pannelli fotovoltaici con una capacità fino a 150 M Wp. Lo ha fatto sfruttando i terreni inutilizzati all’interno o adiacenti le stazioni elettriche. E dopo aver messo tutto in una società, con tanto di investimenti (400 milioni di euro), ha venduto l’intero pacchetto, la Rete Rinnovabile, a un fondo internazionale, Terra Firma per 620-670 milioni (il valore è legato alle opere ancora in corso).
Per gli azionisti, è un bonus da circa 200 milioni di plusvalenza nei conti 2010. Quanto basta per incassare il favore del mercato, aspettarsi un dividendo più rotondo (mentre ieri è stato già approvato un acconto sulla cedola di 8 centesimi, in aumento del 14,3%) e scommettere su un’ulteriore spinta nello sviluppo della rete, dicono gli analisti. Gli stessi che aspettano Flavio Cattaneo, AD Terna, già oggi a Parigi per la prima tappa del nel roadshow tra Europa e Stati Uniti. Ma non è solo nei conti il senso di questa mossa.
«Aiutiamo il fotovoltaico a crescere in Italia del 10% in un colpo solo», ci tiene a precisare Flavio Cattaneo, AD Terna. Lui, l’amministratore delegato di Terna, che guarda oltre i numeri della società e sottolinea il valore di «un investimento importante per l’Italia. Fatto «nell’economia verde e capace di attrarre investitori stranieri nel Paese per un progetto di lungo periodo». La società è stata venduta a un multiplo implicito di 9,5-10 volte l’ebitda (margine operativo lordo), ben oltre la media per operazioni di questo tipo (7,5). Deutsche bank ha stimato un ritorno dell’investimento del 40% e un incremento del dividendo dal 6,1% al 6,6%. Ma cosa rappresenta questa intesa, oltre al valore finanziario «Vale la pena di precisare che i terreni torneranno nelle disponibilità di Terna tra 20-25 anni.
In termini di risparmio di Co2, poi, è una mossa che da stabilità ai nostri investimenti non regolamentati, visto che avremo ulteriori MWp da utilizzare nel 2011. Infine, non toglie spazio al core-business, cioè agli investimenti nelle linee. Anzi: ne accresce le potenzialità. E’ tutta qui la doppia portata di questa mossa: la creazione di valore per lo sviluppo della rete, in particolare, e l’importanza per il Paese. Senza chiedere un euro di più né agli italiani, né allo Stato. E con il supporto dell’Authority con la quale abbiamo un ottimo rapporto».
Dopo la plusvalenza realizzata in Brasile e questa operazione il …_ mercato guarda già alle altre opportunità. E’ vero che pensate al Nord-Africa? «Crediamo di aver dimostrato di saper lavorare sulla rete e sulla gestione del sistema elettrico in Italia e non solo. Per lo sviluppo delle interconnessioni guardiamo ai Balcani, certo. Ma buone opportunità possono presentarsi anche in Nord-Africa, dove c’è già un nostro studio per un collegamento con la Tunisia, il primo di una certa dimensione tra Europa e Africa. In funzione degli sviluppi che può avere quest’area nell’utilizzo di nuove tecnologie per la produzione di energia, possiamo sfruttare il nostro posizionamento geografico e diventare noi una piattaforma dove transita elettricità che arriva anche da altri continenti».
Vuol dire che continuerete a muovervi su questa strada di sfruttamento delle vostre infrastrutture? «E’ proprio così. Parte delle risorse raccolte saranno impiegate in altre attività opportunistiche di questo tipo nel settore energia. In modo da innescare un circolo virtuoso che ci permetta già il prossimo anno di fare un ulteriore annuncio. Si tratterà, in piccola parte di operazioni nel fotovoltaico, ma ci sarà anche dell’altro. Insomma, vorremmo che questi interventi straordinari diventino sempre più ordinari».
Ci saranno novità anche nell’utilizzo dei tralicci per la fibra ottica per le tlc «Una parte di questi già ospita le fibre ottiche a favore di società telefoniche. Ma certamente potranno essere potenziate». In che modo quest’operazione vi spingerà a ritoccare il piano industriale «Il nuovo piano sarà presentato all’inizio dell’anno prossimo. E una delle linee guida sarà proprio quella di mettere sul tavolo forti investimenti in infrastrutture. Anche nei Balcani. Questo consentirà investimenti di imprese italiane nella generazione in loco, per poi importare energia in Italia a minor costo. Nello stesso tempo permetterà a Terna di realizzare ritorni importanti, con contrattualistica privata (cioè non dipendente dali’Authority). E con un vantaggio, anche questa volta per il Paese».
Da Il Messaggero del 19 ottobre 2010 di Roberta Amoruso
(Fonte: Il Messaggero)
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