Terna chiude la seduta di martedì 9 novembre facendo registrare un guadagno dell’1,43% e arrivando così a segnare il nuovo massimo storico a 3,36 euro per azione.
Da inizio anno il titolo Terna guadagna il 12%, performance decisamente superiore e in controtendenza a quelle del mercato italiano (FTSEMib -7,18%) e del settore Utilities europeo (-8%).
La prima settimana di novembre è stata tutta positiva: dopo aver toccato il massimo storico a quota 3,345 euro per azione, ha chiuso venerdì 5 con un guadagno dello 0,60%, mentre l’indice Ftse Mib di Piazza Affari, dopo il -1,28 dell’ultima seduta, in cinque giorni ha ceduto l’1,19 per cento.
La Borsa italiana, protagonista di un’altra settimana negativa, la seconda consecutiva, ha forse pagato il ritorno dei timori sulla ripresa dell’economia, con il nuovo allarme sulla tenuta dei conti pubblici irlandesi. E ad appesantire ulteriormente gli indici di Piazza Affari c’è stato poi il bilancio negativo di alcuni titoli le cui trimestrali non sono state accolte positivamente dal mercato. In questo scenario il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha messo a segno performance in netta controtendenza: dall’inizio dell’anno, con l’indice della Borsa italiana che ha ceduto il 7.18%, il titolo Terna ha guadagnato il 12%. Un andamento decisamente migliore anche rispetto al settore delle utilities in Europa, negativo, sempre da gennaio, con un meno 8 per cento.
Nella stessa settimana di riferimento le Borse europee sono state caratterizzate da un andamento contrastato e dominato dall’incertezza, in un contesto che ha visto i mercati mondiali muoversi in direzione opposta, e con l’indice Morgan Stanley Msci World cresciuto di 1 punto percentuale. Sia in occidente che in oriente le contrattazioni sono state condizionate, prima dall’attesa e poi dagli effetti, delle elezioni di “midterm” americane e dall’annuncio del piano di stimolo all’economia Usa proposto dalla Federal Reserve. La Banca centrale statunitense ha annunciato il varo di un piano da 600 miliardi di dollari per il riacquisto di Tbond che dovrebbe iniettare nuova linfa nel sistema economico, ridando slancio ai consumi e abbassando la disoccupazione. E i due avvenimenti hanno riacceso le speranze di una ripresa dei mercati globali, guidata principalmente da un’accelerazione della congiuntura Usa.
Sui mercati finanziari europei il nervosismo ha però continuato a condizionare gli scambi. L’indice d’area Stxe 600 ha comunque chiuso l’ultima seduta della settimana in positivo (+0,42%). E così pure Londra e Francoforte, rispettivamente a +0,21% e +0,29%, hanno evidenziato segnali di recupero, mentre l’indice della Borsa di Parigi è rimasto invariato e Madrid ha ceduto l’1,65 per cento.
(Fonte: Terna WebMagazine)
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Alessandra Camera
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