La norma contenuta nel Decreto Rinnovabili che prevede una doppia autorizzazione, una per la realizzazione dell'impianto e l'altra per la connessione alla rete, andrebbe rivista per tornare all'autorizzazione unica.
ROMA (MF-DJ)--La norma contenuta nel Decreto Rinnovabili che prevede una doppia autorizzazione, una per la realizzazione dell'impianto e l'altra per la connessione alla rete, andrebbe rivista per tornare all'Autorizzazione Unica.
Lo ha detto l'A.D. di Terna, Flavio Cattaneo, nel corso di un'audizione alla Commissione Industria del Senato, che sta esaminando il provvedimento.
"Con l'autorizzazione unica - ha spiegato Cattaneo - saremmo in presenza di un unico procedimento e quindi di un sistema più efficiente". Cattaneo ha spiegato infatti che Terna "ha 130mila MW di richieste di connessione da fonti rinnovabili, che con i 90mila MW di potenza installata in Italia attualmente fanno 220mila, una somma che e' quattro volte il fabbisogno di picco dell'Italia, pari a 56mila MW: si tratterebbe quindi di una bolla che pagherebbero i cittadini".
Infatti la legge prevede una remunerazione anche per l'energia non immessa in rete, vale a dire quella di un impianto autorizzato che non ha però ricevuto l'altra autorizzazione, quella della connessione. C'e' poi il problema delle cosiddette autorizzazioni 'di carta', vale a dire quelle richieste per impianti che poi non vengono effettivamente realizzati.
"L'unico modo di ottenere vere autorizzazioni - ha spiegato Flavio Cattaneo - e' quello di unire il permesso all'impianto rinnovabile con quello alla connessione di rete in un unico documento. La proposta attuale sarebbe invece fortemente nociva perché separando i due momenti ci si presta a un mercato speculativo delle autorizzazioni".
(Fonte: Borsa Italiana)
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Alessandra Camera
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