Il poker, gioco che sta diventando sempre più popolare, ha da sempre affascinato cineasti e registi, che ne hanno fatto il protagonista di molte loro opere.
Stando anche alle statistiche poker, che parlano di un aumento nel numero dei giocatori e degli appassionati del tavolo verde, possiamo sicuramente affermare che il poker sia un'attività in grado di affascinare e intrigare milioni di persone. Lo stesso fascino il poker l'ha esercitato, e lo esercita tutt'ora, anche nei registi e nei cineasti di tutto il mondo, che spesso e volentieri hanno dedicato alcuni dei loro lavori a questo gioco e alle dinamiche che è in grado di scatenare, facendone talvolta il protagonista stesso del film e, in altri casi, lasciandolo invece in sottofondo, come scena sulla quale far interagire i personaggi del film e raccontare le loro storie.
Da Hollywood a Cinecittà molti sono stati i film ambientati attorno ad un tavolo da poker in fumose poker rooms o in sfavillanti casinò, e molti di questi film sono entrati a far parte della storia del cinema. Basti pensare a "La Stangata", film del 1973 girato da George Roy Hill e interpretato, tra gli altri, da due mostri sacri di Hollywood, Paul Newman e Robert Redford. In questa pellicola, vincitrice di ben sette premi oscar, tra cui miglior film, regia e sceneggiatura, il poker non ha un ruolo da protagonista, ma è presente in una delle scene più famose del film, durante la quale il personaggio interpretato da Paul Newman, ossia Henry Gondorff, fa una partita a poker in treno e riesce a beffare il proprio avversario fingendosi un bookmaker ubriacone. Spostandoci un po' indietro nel tempo e virando verso il genere della commedia, non possiamo non citare "Kaleidoscope: la truffa che piaceva a Scotland Yard", pellicola del 1966 con Warren Beatty e Susannah Yorke che pur non essendo molto famosa piacerà sicuramente agli appassionati del tavolo verde. La storia narra di un giocatore che riesce a truffare i casinò di tutta Europa ma che ad un certo punto conosce la figlia di un ispettore di Scotland Yard, la quale comincia a nutrire dei seri sospetti.
Veniamo a tempi un po' più recenti: è del 1998 "Lock&Stock", pellicola che ha consacrato Guy Ritchie come regista di fama internazionale. Si tratta di una commedia ambientata nell'East End di Londra e che racconta le gesta di quattro amici alle prese con una cifra astronomica persa a poker da restituire ad un boss della malavita locale. Negli anni Novanta sono uscite molte altre pellicole che ruotavano attorno al mondo del poker, da "Casinò" di Martin Scorsese, film del 1995 con Robert De Niro, Sharon Stone e Joe Pesci, a "Il giocatore" (1998), pellicola diretta da John Dahl con Matt Damon, Edward Norton e John Turturro come interpreti principali, nella quale compare anche, in un cameo, il campione di poker Johnny Chan. Una delle scene più famose del film vede il personaggio interpretato da Matt Damon impegnato in una partita di Texas Hold'em, una scena che ha sicuramente invogliato molti spettatori a dedicarsi al poker digitale.
Fra tutte queste produzioni internazionali, l'Italia non è rimasta a guardare. Pupi Avati, per esempio, nel corso della sua carriera ha dedicato ben due pellicole al mondo del poker, "Regalo di Natale" nel 1986 e "La rivincita di Natale" nel 2003. Il secondo film è il sequel del primo, che aveva come protagonisti quattro amici radunati intorno al tavolo verde durante la notte di natale.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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