Sono passati i tempi in cui i bambini si riunivano sotto casa a girare con le biciclette, a giocare a “strega comanda colore” oppure a disegnare con il gesso a terra “la campana” per poi saltarci sopra, per non parlare poi dei viaggi che prima i bambini facevano con la fantasia immaginando ed interpretando storie di vita comune o fantastiche.
Adesso sebbene ci siano ancora bimbi che si dedicano in minima parte a queste attività, il passatempo preferito è ormai il videogioco.
Sebbene il videogioco sia visto come un passatempo solitario, spesso i bambini si riuniscono tutti a casa di chi ha il gioco più nuovo per alternarsi in diverse partite.
Il tipo di gioco può influire sulla crescita di un bambino?
I giochi di un tempo, come quelli sopraccitati avevano una caratteristica ben precisa ovvero costringere il bambino ad inventare qualcosa pur di non stare con le mani in mano e quindi stimolava la creatività. Tutt’altro si può dire dei videogiochi che sebbene richiedano un minimo i cervello, nella maggior parte dei casi sono abbastanza “meccanici”.
Dunque la domanda è “il videogioco può spegnere la creatività di un bambino? E se la risposta è si la soluzione è negarglielo?”
Negli ultimi anni sono stati fatti diversi studi sui videogiochi, più che altro sulla relazione che hanno con atteggiamenti aggressivi, ed è stato scoperto che contrariamente a quanto si pensa il giusto videogioco può stimolare la creatività e non spegnerla.
Certamente ci sono giochi e giochi, ci sono semplici giochi flash passatempo, giochi di azione e poi ci sono i giochi di ultima generazione che invece stimolano l’intelletto come ad esempio il stravenduto “Brain training” che propone quesiti di logica al fine di stimolare le varie zone del cervello.
Quindi no alla negazione, ma si alla scelta ponderata del tipo di videogioco.
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