Sviluppo, ricette dal Forum Ambrosetti. Logica e turismo per l’Alessandrino
Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, è stato l’ospite a sorpresa al Forum sulla Valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della provincia di Alessandria che si è svolto ieri a Palazzo Monferrato, storico edificio del capoluogo. Palenzona ha ascoltato la relazione di Boltho (Emeritus Fellow di Economia al Magdalen College dell’Università di Oxford) sullo scenario economico internazionale, e non ha fatto mancare un paio di riflessioni forti sui possibili modelli di sviluppo per l’Alessandrino: infrastrutture e turismo, con una stretta connessione alla formazione universitaria. Viatico inatteso, quello di Palenzona, per il Forum organizzato da The European House – Ambrosetti di Milano e dalla Fondazione Gianfranco Pittatore di Alessandria (presieduta da Renato Viale), con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (guidata da Pier Angelo Taverna) e della banca Cassa di Risparmio di Alessandria (Gruppo Bpm).
Alla seconda edizione, il Forum ha riunito esperti a livello nazionale per mettere a fuoco strategie efficaci per ridare slancio a un territorio che, come altri in Italia, ha molte potenzialità, individualità imprenditoriali spiccate, ma scarsa capacità di fare squadra. Se l’Europa deve cominciare a farlo sul fronte economico e monetario per affrontare i nodi del disavanzo e dei debiti pubblici eccessivi, un tessuto variegato e policentrico come quello alessandrino (440mila abitanti circa, sette Comuni di riferimento intorno ai quali ruotano altrettanti e diversi tessuti socioeconomici) deve fare lo stesso. Anche perché in questa parte di Piemonte che confina con la Lombardia e la Liguria non esistono solo potenzialità, ma realtà concrete. Come quelle citate da Lanfranco Senn (direttore del Centro di ricerche di economia regionale dei Trasporti e del turismo dell’Università Bocconi e presidente della Metropolitana Milanese) parlando di un ruolo “prioritario di una provincia cardine, capace di stringere una alleanza forte con i porti liguri per costituire lo sbocco naturale e distribuire le merci prevalentemente nella direzione Est-Ovest del Nord Italia. L’Alessandrino – ha aggiunto – può svolgere un ruolo prospettico nell’integrazione lungo l’asse Nod-Sud (prevedendo una alleanza con l’Interporto di Novara (Cim) per svolgere una funzione logistica polare del sud Europa”. Il capoluogo ha uno scalo ferroviario (ormai quasi del tutto inutilizzabile, ndr) con cento chilometri di binari, il territorio vede la presenza a Tortona di due piattaforme logistiche e intermodali come quella di Rivalta Scrivia e del Gruppo Gavio e, a nord, la crescita del Gruppo Bonzano che ha aperto una finestra su Genova rilevando la ligure Gimax. “Manca però ancora una integrazione e una cabina di regia” è stato rilevato. Logistica, ma anche turismo ed economia verde possono essere le chiavi di volta per l’Alessandrino.
FONTE: IlSole24Ore
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