Un altro allarme incombe sulla centrale nucleare di Fukushima che dopo il terremoto dell’11 marzo scorso e lo tsunami sta tenendo il Giappone e il mondo intero con il fiato sospeso. E’ di questi giorno la notizia che la centrale, già gravemente compromessa, dovrà affrontare un’altra dura prova visto che proprio sul Giappone sta per abbattersi il secondo tifone della stagione, Songda.
Stando a quanto dichiarato dai gestori dell’impianto, da tempo impegnati per cercare di arginare la crisi e di impedire l’ulteriore fusione dei reattori, la centrale non sarebbe preparata ad affrontare questa nuova emergenza, visto che la struttura non è nelle condizioni per resistere alle forti raffiche di vento e alle violente precipitazioni attese.
Ma quali sono i rischi che si potranno correre?
La cosa che preoccupa di più è la diffusione estesa della radioattività causata dallo scatenarsi delle forze naturali almeno stando a quanto fa sapere la Tepco che ha ammesso come la centrale nucleare di Fukushima sia particolarmente a rischio, proprio come tutti gli altri edifici che hanno subito forti danni a seguito dell’esplosione di idrogeno e che non sono ancora stati sottoposti a manutenzione.
L’allarme relativo all’arrivo del tifone Songda è quindi molto serio e preoccupante, incentivato anche dai consistenti danno che le tempeste di pioggia e vento hanno provocato nelle Filippine da dove appunto proviene il tifone Songda. Qui, infatti, il passaggio del tifone ha causato la morte di due persone ed ha provocato danni gravissimi che hanno lasciato migliaia di persone senza casa.
L’intensità media delle raffiche di vento è di circa 216 chilometri l’ora, raffiche potenti quindi che potrebbero costituire un gravissimo pericolo per la già delicata situazione della centrale di
Fukushima.
Il tifone Songda al momento si trova sulla costa sud-orientale del Giappone e l’agenzia meteorologica nazionale ha riferito come Songda sia stato declassato a tempesta tropicale ma come non per questo sia da considerarsi meno pericoloso ed insidioso.
Nel frattempo le autorità responsabili della centrale di Fukushima fanno sapere che:
“Non tutti gli edifici danneggiati dalle esplosioni di idrogeno sono stati ricoperti, ci scusiamo per la mancanza di significative misure contro vento e pioggia. L’impianto di Fukushima non è pronto a questa eventualità”.
Ufficio Stampa
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