Abbiamo sino ad oggi parlato di diversi rituali magici che rientrano all’interno di determinate categorie, come la cartomanzia, parte della divinazione, o la magia bianca oppure i legamenti d’amore, che fanno parte di una categoria più eterogenea e di difficile collocazione.
Oggi parliamo invece di stregoneria, cercando di capire quando nasce questa “arte” e come al principio essa fosse considerata come una religione.
La stregoneria nasce intorno al nono secolo AC un periodo nel quale la conoscenza dei misteri del mondo era minima e gli uomini erano portati ad attribuire una certa importanza ed un determinato significato a particolari manifestazioni alle quali assistevano o erano sottoposti. Fu proprio questa difficoltà di comprendere che portò le comunità umane a cominciare a studiare le stelle, i pianeti, il sole, ma anche le piante e altri esseri appartenenti al mondo naturale. Non comprendendo in pieno quanto accadeva loro intorno gli uomini finirono con l’attribuire a questi fenomeni la “categoria” di divinità , alle quali si sottoponevano attraverso rituali, suppliche ed offerte.
Fu inoltre in questo periodo che cominciarono a sorgere determinate figure di divinità le quali, secondo le credenze degli uomini, dominavano determinati fenomeni e poteri magici. Fu poi la paura della morte e del trapasso a spingere le comunità umane ad elaborare determinate teorie come ad esempio la reincarnazione, attraverso le quali si cercava di spiegare tutto quel mistero che stava dietro alla fine dell’esistenza. Ben presto, all’interno di singole comunità umane, determinati soggetti venivano investiti di specifici poteri e ad essi era attribuita la capacità di controllare determinate scienze come ad esempio la medicina. Era questo il caso della donna saggia alla quale inizialmente venne attribuito il nome di Lamia e successivamente quello di strega, espressione di origine probabilmente germanica derivante dal termine strix o strige, ovvero uccello notturno. Questo fu il principio della stregoneria
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