Per Terna, guidata dall’AD Flavio Cattaneo, conti ancora in crescita. View solida e utili in salita a 329 milioni di euro per l’utility che ha aumentato i ricavi del 4,4%.



I risultati del primo semestre di Terna sono stati accolti favorevolmente dagli analisti, che in media si attendevano numeri meno positivi. I principali broker che seguono il titolo hanno così confermato o rialzato le proprie previsioni per l’esercizio 2011, e anche raccomandazioni a target price. Il gruppo guidato dall’AD, Flavio Cattaneo ha realizzato nei primi sei mesi dell’anno ricavi per 796 milioni, il 4,4% in più di un anno prima, un ebitda di 608 milioni (+6,8% rispetto a 569) e un risultato operativo di 416 milioni (+4,7%).

Infine l’utile netto: quello delle sole attività continuative si è attestato a 236,2 milioni (contro i 234,3 del primo semestre 2010), mentre i profitti netti complessivi (che comprendono le cessioni delle partecipazioni) sono saliti a 329,2 milioni, in crescita di 95,6 milioni (+40,9%). Numeri che rendono ancora più certi i prossimi dividendi che il titolo staccherà: il primo sarà il solito interim dividend atteso per il 21 novembre e sul cui importo il cda delibererà nei prossimi mesi.

Il rendimento attuale si attesta già al 7%, e secondo Equita “lo yield potrebbe aumentare grazie all’accordo sul progetto fotovoltaico”. Nella seconda parte dell’anno, infatti, per quanto riguarda le attività non regolate la società sarà impegnata nella realizzazione della seconda tranche di progetti fotovoltaici mentre, per quelle regolate, “il gruppo raggiungerà gli obiettivi dell’esercizio in corso previsti nel piano strategico 2011-15”, recita la relazione semestrale.

Anche perché, come fanno notare da Unicredit, “il management si è detto molto tranquillo sulla review regolatoria e ha dichiarato di non prevedere nessun cambiamento significativo nello schema degli incentivi”. Intanto, dal punto di vista patrimoniale, il gruppo può contare su mezzi propri per 2,84 miliardi (2.761 milioni a fine 2010), mentre l’indebitamento finanziario netto è di 4,97 miliardi: il rapporto debt/equity si attesta così a 1,75 volte, mentre gli investimenti complessivi effettuati in attività tradizionali nel primo semestre 2011 sono stati pari a 543 milioni (+16,1%). Come fanno notare da Centrobanca, “la società non ha bisogno di rifinanziamento nei prossimi quattro anni e prevede un costo del debito medio del 3% nel 2011 e del 3,3-3,4% il prossimo: un dato in linea con le nostre aspettative”.

FONTE: Sala stampa Terna

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