Il tuning è nato negli anni 60 negli Stati Uniti e anche se in Europa è arrivato con ritardo, la sua entrata nel mondo automobilistico italiano è stata convincente e molto significativa.
Il tuning consiste nell’effettuare dei cambiamenti su veicoli come moto, macchine e camion, conta in Italia con migliaia di entusiasti che ricevono soddisfati il riconoscimento che l’industria sta ricevendo in termini di fatturato e investimento. Un andamento positivo che si spiega, in parte, per il numero crescente di persone che in un modo o nell’altro, più professionalmente o meno, decidono di rendere unico il loro mezzo di trasporto.
Le modifiche adottate dagli appassionati del tuning sono varie, come le personalizzazioni negli interni delle macchine come la sostituzione del volante, il rimpiazzo dei sedili o della copertura del cruscotto. L’alterazione dell’illuminazione interna con delle luci e neon in plastica con doppi sistemi fissaggio collocati in posti non convenzionali è un’altra delle modifiche più popolari.
Particolarmente apprezzate sono le modifiche alla carrozzeria della vettura, che vanno dalla semplice personalizzazione dei colori all’aggiunta di alettoni e sottoparaurti all’allargamento di parafanghi, l’oscuramento di cristalli e la sostituzione di specchietti retrovisori.
Altre modifiche però, quelle che riguardano il motore, o l’impianto frenante sono particolarmente delicate e dovrebbero essere realizzate sola ed unicamente da professionisti specializzati, cosa che purtroppo non è sempre così. Alcuni giovani fanno del tuning del proprio mezzo un hobby e dedicano ore e soldi a effettuare delle alterazioni non sempre in regola con la normativa. Questa indica infatti che qualsiasi operazione di cambiamento estetico o meccanico (tranne la sostruzione del silenziatore o di cerchi adatti) deve essere revisionata ed autorizzata presso una sede dalla Motorizzazione Civile. Diventa inoltre fondamentale rivolgersi unicamente a negozi di vendita clips, viti passanti e forniture automobilistiche in generale in possesso delle licenze e certificazioni di qualità indispensabili.
Ad esempio, l’adozione di meccanismi che aumentano la velocità raggiungibile dalla macchina può risultare in certe macchine in delle vibrazioni del volante che potrebbero risolversi attraverso bulloni acciaio flottanti che rimontassero il cerchio della ruota coprendo lo spazio sul mozzo. Il problema però potrebbe anche essere di centraggio delle ruote, identificabile con strumenti specifici. Come si vede, questi interventi sono semplici per gommisti e officine ma se realizzati da persone senza esperienza possono compromettere seriamente la loro sicurezza e quella degli altri. L’utilizzo di un materiale e non di un altro o una vite non completamente aggiustata o non sufficientemente resistente all’uso che se ne fa, come ad esempio di elementi di sistemi di chiusure rapide incapaci di rispondere alla dilatazione per calore, che potrebbero essere causa di disfunzioni meccaniche quando la macchina sta circolando.
Il consiglio rimane quindi quello di rivolgersi ai professionisti per praticare queste mutazioni alle proprie auto e di informarsi bene prima di investire dei soldi su quali modifiche sono effettivamente contemplate dalla legislazione e sono quindi in grado di superare le revisioni pertinenti.
Articolo a cura di Alba L
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