La rabbia è una risposta emotiva aggressiva derivata da situazioni frustranti o nelle quali l’individuo si sente attaccato o oppresso e che può risultare in una vera patologia quando gli episodi acquisiscono un carattere cronico con conseguenze negative per la vita e i rapporti quotidiani della persona che li esperimenta.

Le cause della rabbia possono essere molteplici e possono avere origini sia genetiche che circostanziali. La ricerca genealogica e lo studio del comportamento di persone soggette ad episodi di rabbia hanno dimostrato che le radici di questi problemi possono essere infatti scritte sul nostro DNA e quindi alcune persone sarebbero già nate con una tendenza ad essere particolarmente irritabili.

I modi in cui le persone fanno fronte ai propri sentimenti di rabbia sono diversi e possono catalogarsi come di soppressione, di espressione e di gestione. La soppressione è la pratica di contenere la rabbia e cercare di ridirigerla verso altri scopi o di cancellarla dai propri pensieri. Questo tipo di approccio fa che il problema di rabbia sia meno evidente però l’incapacità di esprimere i propri sentimenti può provocare episodi meno frequenti ma più violenti e può derivare in ansia depressione.
L’espressione del proprio sentimento di rabbia è l’approccio più positivo per affrontare la situazione. Consiste nel esprimere le proprie emozioni in modo chiaro ma contenuto, senza lasciarsi portare dall’ira o dal desiderio di ferire le persone intorno.
La gestione dell’episodio di rabbia consiste nelle tecniche di relax e controllo dei propri impulsi, spesso tramite la focalizzazione su un pensiero positivo fino a mitigare i sintomi dell’attacco di rabbia come la palpitazione accelerata e i tremori.

Per norma generale, si consiglia alle persone che esperimentino degli episodi di questo tipo di rivolgersi a professionisti specializzati nel trattamento di questa sindrome e di adottare alcune abitudini preventive. In primo luogo sono consigliate attività volte a rilassare la persona come gli esercizi di respirazione e lo yoga. Si suggerisce inoltre di cambiare lo schema di pensiero per uno meno assoluto e più flessibile. Questo ha ripercussioni anche sulle abitudini nel linguaggio, già che si anima la persona a utilizzare termini più precisi per definire i propri sentimenti in una certa situazione e a abbandonare termini come. Inoltre si insiste sulla necessità di migliorare le tecniche di comunicazione con le persone più vicine, specialmente se queste sono spesso l’obiettivo degli attacchi di rabbia. Una miglior comprensione delle cause che sono alla fonte del problema e della mutua volontà per risolverlo aiuta gli individui a gestire in miglior modo le situazioni di tensione per evitare che derivino in attacchi più difficili da controllare.

E’ importante nei processi di gestione della rabbia l'identificare la radice del motivo che veramente rende frustrato l’individuo. Molto spesso saranno eventi banali a sbloccare il meccanismo e bisogna quindi che la persona faccia un bilancio delle caratteristiche della situazione per individuare la fonte del sentimento. Una macchina mal parcheggiata o un bicchiere rotto in cucina possono, ad esempio, provocare un’emozione di rabbia che non è giustificata ed è smisurata rispetto all’evento catalizzatore, però potrebbe essere indicativo del rancore che teniamo ad una certa persona o dell’insoddisfazione con la propria situazione. L’ipnosi regressiva è uno degli strumenti utilizzati per scoprire queste ragioni, ma ci sono tante altre tecniche che si possono adattare alle caratteristiche di ogni caso per facilitare una risoluzione dei problemi di rabbia adeguata alle circostanze personali di ogni individuo.

Articolo a cura di Alba L
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