Dopo aver parlato di arti divinatorie, come la cartomanzia e la chiromanzia, oggi parliamo delle mantiche, un’antichissima arte magica nata millenni fa per soddisfare il desiderio degli uomini di conoscere il proprio destino. Proprio da questa necessità ebbero origine le mantiche, ovvero quelle arti divinatorie grazie alle quali gli uomini potevano soddisfare la loro necessità di rispondere alle domande e agli interrogativi inerenti il proprio futuro. A quel tempo tanto in Oriente quanto in Occidente vigeva la credenza che il futuro fosse stabilito da divinità superiori; di qui il bisogno di mettersi in comunicazioni con queste divinità, i cui nomi potevano essere diversi e disparati. Nell’Antica Grecia queste divinità alle quali si faceva riferimento erano gli Oracoli, il cui compito era quello di fungere da intermediari tra l’uomo e la divinità. Altre figure di riferimento per interpretare le risposte degli dei erano i sacerdoti,mentre in alcuni casi si ricorreva alle cosiddette pitonesse, un nome mitologico di origine greca, fanciulle che venivano scelte tra le altre e sottoposte ad una serie di riti che avevano il compito di potenziare le loro facoltà paranormali.

Nell’Antica Roma, invece, ci si rivolgeva ad una speciale casta sacerdotale, gli auguri, i quali potevano interpretare la volontà divina attraverso uno studio del volo degli uccelli o dei fenomeni meteorologici. In pratica la mantica era quel fenomeno per il quale un soggetto era in grado di conoscere eventi ed accadimenti futuri attraverso strumenti o segni che non erano collegati all’evento stesso. Le mantiche ebbero poi nel corso dei secoli la loro evoluzione tra le popolazioni diventando mantiche popolari che assunsero diverse tipologie come la cartomanzia, radioestesia, cristallomanzia, acutomanzia.

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